"Le vittime della cosiddetta 'Pasqua di sangue' sono cuccioli tra i 30 e i 40 giorni di vita, strappati prematuramente alle loro madri dopo una gravidanza di 5 mesi regolata in modo tale da poterli uccidere quando pesano circa una decina di chili. La pratica della macellazione è assolutamente atroce: la Pasqua è una festa dello spirito, non della carne. E senz'altro non della carne di migliaia di agnelli che ogni anno vengono sterminati per diventare un piatto di portata".
"Secondo le stime più recenti rilasciate dall'Istat, i numeri di questo massacro continuano ad essere impressionanti - dichiara Marco Bravi, Presidente del Consiglio Nazionale di Enpa -. Per questo ribadiamo il nostro impegno a salvare i cuccioli di pecora dal mattatoio, invitando le persone a riflettere bene su ciò che si cela dietro a quelle confezioni anonime in cui viene imballato ciò che resta dei poveri agnelli". (ANSA).
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