(ANSA) - VENEZIA, 13 MAG - Giovanni, volato in cielo a 7
anni, ha passato molto tempo in una stanza d'ospedale: oggi, in
sua memoria, la sua mamma ha trasformato la stanza dei bambini
più gravi della Pediatria dell'Angelo di Mestre in un bosco
animato da pettirossi e cervi. Grazie al suo impegno, i bambini
con patologie oncologiche che si troveranno ad essere accolti in
questa stanza speciale potranno continuare a sognare, e chi li
segue a lungo potrà farlo in un locale più accogliente e vivo.
"Da un grande dolore come la perdita di mio figlio - spiega
la signora Daniela Buranello al direttore generale Edgardo
Contato, in visita al reparto - è nato un arcobaleno di colori,
è nato il desiderio di trasformare il lutto in energia. E questa
stanza, diventata nuova grazie ai pennelli e ai colori, è solo
uno dei frutti".
Nel 2015, in un giorno di luglio ha perso Giovanni, "il più
piccolo dei miei due figli, a seguito di una lunga malattia, una
leucemia linfoblastica - ricorda - . Per cinque anni la stanza e
il reparto in cui Giovanni è stato assistito, in un ospedale del
Veneto, sono stati la mia grande famiglia: là ho vissuto giorno
e notte, ho giocato, ho pianto ed ho anche riso, ho molto
sofferto e fino all'ultimo ho sperato". Quando attraversi un
percorso così lungo a contatto con la sofferenza, nei luoghi in
cui tutto questo accade conosci ogni dettaglio: gli odori, i
rumori, le sensazioni, le abitudini, le persone, gli infermieri
e le storie di chi è lì con te e chi prima c'è già stato.
Incroci altre vite, e tutto questo alla fine diventa parte di te
in modo indelebile.
"Per questo, dopo la morte di Giovanni - conclude la mamma -
ho pensato che la cosa più bella e più giusta fosse dare un
parte di me agli altri, là dove le persone soffrono. E ho inteso
farlo anche nell'ospedale della mia città, Mestre, nel quale
altri ora stanno combattendo da tempo, o si troveranno a
combattere, la battaglia più difficile della loro vita". La
signora Buranello ha fondato l'associazione "Il sorriso di
Giovanni", con cui lancia e concretizza piccoli e grandi
progetti per i Reparti pediatrici ed oncologici del territorio.
Nella Pediatria dell'Angelo ha voluto in primo luogo trovare i
fondi per abbellire la stanza di isolamento dedicata ai bambini
con patologie emato-oncologiche, dove i piccoli pazienti restano
a lungo, com'è successo al suo Giovanni, e l'ha voluta
trasformare in un paesaggio da fiaba. (ANSA).
La stanza dei bambini più gravi diventa un bosco animato
All'ospedale di Mestre, da una mamma dopo la morte del figlio