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Fiaso, Sanità apripista su digitale ma superate disuguaglianze

Dall'autismo alle diagnosi, il Metaverso e l'Ia sono già realtà

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Il settore sanità ha una complessità che la porta a sperimentare, prima di altri, l'innovazione. Ma sul digitale ci sono ancora troppe disuguaglianze da superare. A fare il punto su prospettive e limiti di una rivoluzione in corso è stata la presentazione del primo ospedale nel Metaverso, tenutasi al Binario F, lo spazio di Meta per lo sviluppo delle competenze digitali.
    L'utilizzo dell'intelligenza artificiale è già una realtà in molte aziende sanitarie e permette, ad esempio, di migliorare e velocizzare la capacità di diagnosi e refertazione, può essere utilizzata per sollevare medici e infermieri da questioni burocratiche e amministrative, mentre all'estero sono in corso sperimentazioni nei triage dei Pronto soccorso. Mentre la Asl Roma 1 ha attivato un progetto per i bambini con disturbi dello spettro autistico: si chiama 'Facciamoli provare' e prevede l'utilizzo di puntatori oculari per la diagnosi e di visori per la riabilitazione nella realtà virtuale del Metaverso. "La Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere ha creato il Metacenter Fiaso, che raccoglie esperienze digitali di diverse realtà. Ma sull'utilizzo del digitale in Italia - ha sottolineato Nicola Pinelli, direttore di Fiaso - ci sono ancora troppe disuguaglianze, che derivano da aspetti economici, culturali e generazionali. Il divario digitale va visto, affrontato e superato per garantire pieno accesso a queste nuove possibilità".
    "L'intelligenza artificiale generativa e il Metaverso richiedono nuove competenze e una nuova organizzazione del lavoro. Ma bisogna togliere di mezzo i pregiudizi di chi ritiene che siano un limite: sono uno strumento che va conosciuto e utilizzato con qualità", rileva Francesco Di Costanzo, presidente di PA Social e Fondazione Italia Digitale. Il primo ospedale del Metaverso, attivo da oggi all'Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, è un passo importante per l'innovazione dei servizi. "Il bello di questo progetto - prosegue Di Costanzo - è che non si ferma all'opportunità di un ufficio relazioni con il pubblico in realtà virtuale, ma prevede step di crescita ulteriori nei prossimi anni. Stare dove sono i cittadini è un principio fondamentale di PA Social, così come continuare a sfruttare le opportunità al servizio della comunità". (ANSA).
   

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