Salute e Benessere

Sistemi sanitari, nuovi paradigmi per garantire accesso

Da percorsi per farmaci innovativi a tutela degli investimenti

Redazione Ansa

"Il tema dell’accesso alle cure e ai sistemi sanitari si lega strettamente con la natura del diritto alla salute. Accesso significa, fondamentalmente, accesso ai sistemi digitali e accesso alle cure, in particolare farmacologiche, tutelando gli investimenti, lo sviluppo e la ricerca del farmaco e, in qualche misura, elevando sempre di più il livello di tutela della salute rendendo l’accesso alla sanità equo, sicuro, efficace e senza barriere”. Così Guerino Massimo Oscar Fares, direttore del Centro di Ricerca “Innovazione & Salute” e ordinario di Diritto Pubblico, all’Università degli Studi Roma Tre intervenendo al convegno ‘La sfida dell’Healthcare. Innovazione e attrattività del settore per la competitività in Europa’, promosso da Mesit a Roma.
Il tema può essere declinato in diversi modi, ha spiegato Andrea Grignolio, docente di Medical Humanities e Bioetica all’Università Vita-Salute S. Raffaele di Milano. In termini di “velocità e nuove modalità, Significa offrire farmaci innovativi che hanno problemi regolatori complicati. Il percorso ha perciò bisogno di essere velocizzato, offrendo un assetto regolatorio specifico per i farmaci innovativi. L’altro tema è economico”, ha aggiunto Grignolio, e riguarda la necessità di coniugare la sostenibilità e l’equità.
Sotto questo aspetto, la pandemia ha giocato un ruolo decisivo: “ha consentito di capire quanto sono importanti l’innovazione e la ricerca. E ha anche aiutato a creare un sistema virtuoso”, ha affermato Ugo Cappellacci, presidente XXII commissione Affari Sociali della Camera dei deputati. “La sanità, come tutti gli altri ambiti, deve fare i conti con risorse limitate. Proprio perché le risorse sono limitate, dobbiamo fare attenzione a come le utilizziamo. Quando ci rendiamo conto che un euro investito in uno studio clinico genera una diminuzione di costi che supera i tre euro e che una ricerca nel settore oncologico che ha un costo medio di circa 500 mila euro genera risparmi per 1,2 milioni, capiamo che è necessario un cambio di paradigma: investire in sanità significa risparmiare e avere risultati superiore alle aspettative e alla spesa fine a sé stessa”, ha concluso Cappellacci.
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