Teva è fortemente impegnata nell’ambito dell’emicrania e l’impegno più consistente è proprio quello di portare evidenze scientifiche sui nuovi trattamenti, come gli anticorpi monoclonali, per questa patologia. Sono in corso diversi studi: il programma Space, che riguarda i pazienti pediatrici con emicrania, lo studio Unite che identifica un particolare setting con concomitanti patologie di natura psichiatrica, come la depressione maggiore e da ultimo lo studio Pearl, una ricerca di real world evidence. Questo il quadro tracciato da Mario Cepparulo, direttore medico di Teva Italia. Nello specifico, Cepparulo sottolinea che lo studio Pearl è importante perché “si tratta di uno studio della pratica clinica, i pazienti inclusi sono quelli che fanno riferimento ai centri dell’emicrania tutti i giorni: non vi è quindi una particolare selezione come negli studi clinici randomizzati. Di questo studio sono state presentate delle interim analysis a livello europeo, ai principali congressi di quest’anno, e i risultati sono confortanti: documentano che l’efficacia degli anticorpi monoclonali, specificamente di quello di Teva, è alta per la prevenzione dell’emicrania”. L’impegno di Teva per l’emicrania, non si ferma però allo sviluppo di nuovi farmaci. L’azienda ha infatti collaborato con Fondazione Onda e con Cittadinanzattiva. Il primo progetto, in sinergia con Fondazione Onda, riguardava la mappatura nazionale dei centri cefalee che offrono percorsi al femminile per l’emicrania. Il secondo invece, in collaborazione cin Cittadinanzattiva, ha aveva come obiettivo quello di sensibilizzare sull’emicrania, da considerare senza ‘stigma’ e da non banalizzare.
L’impegno Teva per l’emicrania, anche oltre sviluppo farmaci
Sinergia con Fondazione Onda e Cittadinanzattiva