Ascoltare, fermarsi, guardare i cambiamenti, non avere paura di parlare. Sono questi in estrema sintesi i primi consigli per un genitore che teme che il proprio figlio possa essere vittima di bullismo.
Queste le indicazioni.
CONSIGLI PER I GENITORI
- PARLA con i tuoi figli di sicurezza e tecnologia quanto prima e più spesso che puoi, nello stesso modo in cui parli della sicurezza a scuola, in auto, sui mezzi di trasporto pubblici o in ambito sportivo.
- CHIEDI ai tuoi figli quali sono secondo loro le informazioni che è appropriato condividere online e quali è meglio evitare.
Parla con loro di come percepiscono la privacy.
- ACCOMPAGNA i tuoi figli, soprattutto i più piccoli, il più possibile e da subito attraverso l'esperienza di navigazione online, condividendo insegnamenti e impressioni sui contenuti.
- IMPARA dai tuoi figli. A meno che tu non sia un utente di Internet particolarmente attivo, è probabile che i tuoi figli ne sappiano più di te. È un ottimo modo per capire come si comportano su Internet e per renderli consapevoli di eventuali pericoli.
- RISPETTA i loro interessi. I ragazzi di oggi sono cresciuti con Internet, cellulari e SMS. Le nuove tecnologie hanno sempre fatto parte della loro vita e rappresentano una importante opportunità per il loro presente e per il loro futuro.
CONSIGLI PER I RAGAZZI
- STABILISCI alcune regole di base. Prima di postare qualcosa, pensaci bene!
- ATTENTO a non dare confidenza agli sconosciuti, e non rendere disponibili a chiunque informazioni private, fotografie ecc.
- CONTROLLA le impostazioni sulla privacy dei servizi online che utilizzi e stai sempre attento a cosa condividi e con chi.
- SEGNALA i contenuti inappropriati. Puoi rivolgerti alla Polizia Postale per segnalare contenuti o attività illegali su Internet (www.commissariatodips.it).
- APRITI se hai un problema, parlane con qualcuno: un amico, i tuoi fratelli, i tuoi insegnanti, i tuoi genitori, una associazione o le forze dell'ordine. Qualcuno potrà sicuramente aiutarti.
Un vademecum contro il cyberbullismo da pediatri, Polizia e Facebook
Attenti ai cambiamenti e all'isolamento