(ANSA) - ROMA, 10 FEB - In Italia il tumore del colon-retto è
il secondo più frequente dopo quello della mammella, con 48.100
casi nel 2022, ovvero +4.
L'annuncio viene dal Convegno Aiom sulle neoplasie
gastrointestinali, al via a Padova.
È dimostrato che il test per la ricerca del sangue occulto è
in grado di ridurre la mortalità di circa il 30%. Non solo.
Proprio questa neoplasia, in epoca prepandemica, è stata
l'esempio dell'efficacia dei programmi di prevenzione: nel 2020,
i tassi di incidenza erano in diminuzione del 20% rispetto al
picco del 2013. Ma lo stop agli screening durante la pandemia ha
vanificato i risultati ottenuti. Oggi, afferma il presidente
Aiom Saverio Cinieri, "assistiamo ad un'epidemia di nuove
diagnosi. Al Nord il 45% dei cittadini esegue il test del sangue
occulto, al Centro il 31%, al Sud soltanto il 10%. Inoltre, solo
5 Regioni superano il target del 50% di adesione: Veneto (quasi
al 70%), Trentino, Valle d'Aosta, Emilia-Romagna e Friuli
Venezia Giulia". Anche per questa neoplasia, spiega, cruciale è
l'oncologia di precisione, che definisce le caratteristiche
molecolari che ci aiutano a stabilire la cura più efficace per
il singolo paziente. La prevenzione è però prioritaria: "Nel 90%
dei casi- spiega Sara Lonardi, direttore Oncologia 3
all'Istituto Oncologico Veneto Irccs di Padova - questo tumore
si sviluppa da lesioni precancerose. Per questo lo screening è
così efficace: ci permette di rimuovere i polipi prima che
diventino neoplastici". Ma un grande peso hanno anche gli stili
di vita. Tra i fattori di rischio, conclude Filippo Pietrantonio
dell'Oncologia Gastroenterologica all'Istituto Nazionale Tumori
di Milano, "rientrano gli stili di vita scorretti, in
particolare sedentarietà, fumo, sovrappeso, obesità, consumo
eccessivo di farine e zuccheri raffinati, carni rosse, alcol ed
insaccati e ridotta assunzione di fibre vegetali". (ANSA).
Tumore colon-retto, aumentano casi ma 7 su 10 non fanno test
Oncologi Aiom, via campagna sensibilizzazione.Coinvolte farmacie