(ANSA) - ROMA, 11 DIC - La cura dei figli in Italia resta
ancora una responsabilità prevalentemente materna: il 91% delle
madri dice di occuparsi attivamente - da sole o insieme al
partner - della salute dei figli, ad esempio contattando il
medico e pianificando i vari controlli. Solo il 45% dei padri,
al contrario, dice di gestire questo ambito della vita
familiare.
Sono alcuni dei dati emersi dall'ultima indagine
dell'Osservatorio Sanità di UniSalute, la prima assicurazione
sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti, che insieme a
Nomisma ha intervistato un campione rappresentativo della
popolazione nazionale.
Emerge anche un altro dato significativo: in caso di malattia
dei figli, per quanto il pediatra di libera scelta resti il
punto di riferimento (il 30% dei genitori vi si rivolge sempre,
spesso il 26%), circa una famiglia su tre (32%) si rivolge però
almeno qualche volta a un pediatra privato.
Tre, in particolare, sono i fattori che spingono le famiglie
a ricorrere a uno specialista privato per la salute dei propri
figli: i tempi di attesa più brevi, citati dal 34% del campione,
la maggior facilità di contatto con il medico, indicata dal 32%
degli intervistati, e infine la possibilità di svolgere le
visite a domicilio (31%). Non a caso, proprio la scarsa
disponibilità per visite a domicilio è il principale limite che
le famiglie riscontrano nel rapporto col pediatra di libera
scelta (citato dal 54% del campione), seguito dalla mancanza di
disponibilità a svolgere visite nel weekend (51%) e dalle
difficoltà a contattare il pediatra e a prenotare i controlli
(36%).
Infine, secondo il sondaggio si preferisce passare dalla
sanità privata anche per alcuni controlli più specialistici:
nell'ultimo anno, ad esempio, solo una famiglia su cinque (20%)
ha fatto svolgere ai figli una visita oculistica con il servizio
pubblico. (ANSA).
Mamme curano la salute dei figli,solo il 35% dei casi con i papà
In caso di malattia una famiglia su 3 chiama il pediatra privato