Bambini

Malattie croniche, insieme Bambino Gesù-Università Foro Italico

Protocolli di attività fisica per prevenzione patologie

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Studiare i benefici dello sport nei bambini e nei ragazzi affetti da malattie croniche non trasmissibili e valutare gli effetti di programmi di Attività Motoria Preventiva e Adattata (Ampa). È il progetto di ricerca 'I benefici dello sport nelle patologie croniche', dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Università degli studi di Roma 'Foro Italico', sostenuta dall'associazione La Stella di Lorenzo.
    L'iniziativa, in sintonia con i valori promossi dalla Giornata nazionale dello Sport (2 giugno), punta a favorire attività di ricerca, formazione e sensibilizzazione e coinvolgerà in due anni circa 60 pazienti, di età compresa tra gli 8 e i 18 anni.
    Il protocollo di allenamento si articolerà in due sedute settimanali e avrà una durata di almeno 4 mesi; i partecipanti saranno sottoposti, prima e dopo lo svolgimento del protocollo, a valutazione dei parametri cardiorespiratori e funzionali, per valutare gli effetti dell'attività fisica adattata. Spiega Fabrizio Drago, responsabile di Cardiologia e Aritmologia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, per le sedi di San Paolo, Palidoro e Santa Marinella e Direttore del Progetto di Ricerca: "Inseriremo i pazienti in programmi quadrimestrali di attività fisica adattata e in base ai risultati raggiunti confidiamo di poter arrivare a prescrivere in futuro, come fosse un farmaco, tale attività nel trattamento a lungo termine dei pazienti affetti da malattie croniche. Una corretta attività fisica, adattata al tipo di paziente e alla sua patologia cronica, infatti, non solo aiuterà a prevenire o ritardare molte di queste patologie, ma costituirà una vera e propria forma di terapia al momento che tali patologie si siano manifestate".
    La loro insorgenza e il loro aggravamento sono legati a fattori di rischio comportamentali (alimentazione non salutare e sedentarietà), biologici (ipertensione, sovrappeso od obesità) e ambientali (inquinamento dell'aria, sia outdoor che indoor).
    "L'attività fisica adattata svolge un ruolo fondamentale a tutti i livelli di prevenzione (primaria, secondaria e terziaria) - conclude Attilio Parisi, rettore dell'Università di Roma "Foro Italico"- Rivolgere programmi motori alla popolazione pediatrica affetta da patologie consentirà, oltre che a migliorarne la qualità di vita, di contrastare molte delle comorbidità legate allo stile di vita sedentario che spesso caratterizza questi giovani pazienti". (ANSA).
   

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