Salute denti e gengive

Gengive a rischio in gravidanza, 5 regole per preservarle

Diversi studi associano malattie gengivali con problemi al parto

Gengive a rischio in gravidanza, 5 regole per preservarle Foto Ansa Salute

Redazione Ansa

A causa dei cambiamenti ormonali che avvengono in gravidanza, la dolce attesa rende la vita difficile alle gengive, ma con i giusti accorgimenti si può cercare di limitare i rischi per la mamma e per il bimbo. A fare il punto è Mario Aimetti, presidente della Società Italiana di Parodontologia (SIDP) e docente di Parodontologia all'Università di Torino.
    "Durante la gravidanza, estrogeni e progestinici sono maggiormente in circolo nel sangue e amplificano la risposta infiammatoria, aumentando il sanguinamento gengivale", spiega Aimetti all'ANSA. Tuttavia in genere, anche se richiede maggior attenzione, non c'è da preoccuparsi perché "è un fatto transitorio". Più problematica è la situazioni per le donne che vanno incontro a gravidanza presentando già parodontite, malattia che colpisce nella forma severa il 10-15% e che può peggiorare con la gestazione. "La parodontite comporta una immissione in circolo di tossine e mediatori infiammatori che svolgono effetto a livello sistemico e diversi studi scientifici la associano a parto pretermine e ridotto peso alla nascita".
    Cinque, quindi, le regole per preservare al meglio le gengive durante l'attesa. "Tutte le donne che scoprono di essere incinta dovrebbero subito effettuare una accurata visita delle gengive per escludere la presenza di parodontite, quindi impostare una terapia di controllo dell'infiammazione. In secondo luogo, effettuare corretta igiene orale a casa, con uno spazzolino preferibilmente elettrico, da usare almeno 4 minuti: meglio una volta al giorno bene, che 20 volte al giorno per pochi secondi.
    Non dimenticare poi l'igiene interprossimale quotidiana per rimuovere la placca: filo o scovolino sono essenziali. Nel periodo di gravidanza, considerata la maggior tendenza all'infiammazione, si può aggiungere un colluttorio a base di olii essenziali o clorexidina in bassa concentrazione. Infine, prevedere nel corso dei nove mesi sedute di igiene dentale in studio, con frequenza che dipende dalla gravità del problema".
   

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