(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Chi consuma troppo alcol, soprattutto
se inizia a farlo da giovane e ha una predisposizione familiare
alla parodontite, ha un maggior rischio di andare incontro a
problemi della bocca, come infiammazione cronica delle gengive e
caduta precoce dei denti. Se un bicchiere di vino al giorno non
è dannoso, quando le dosi iniziano a esser maggiori e prolungate
nel tempo, l'alcol riduce, infatti, la funzionalità delle
cellule del sistema immunitario e ne diminuisce la capacità di
far fronte ai batteri responsabili dell'infiammazione gengivale.
A spiegare un aspetto negativo, ma poco noto, del bere troppo è
Guerino Paolantoni, esperto della Società italiana di
parodontologia e implantologia (Sidp) e docente di
parodontologia all'Università di Catania.
"Innanzitutto - precisa - è bene chiarire che il fatto stesso
di bere non basta, di per sé, a sviluppare la malattia, ma la
favorisce laddove ci sia una predisposizione genetica, ovvero
una suscettibilità familiare". La relazione tra alcol e gengive
è ormai supportata da diverse ricerche scientifiche ma è stata
meno indagata rispetto ad altri fattori di rischio, come il fumo
di sigaretta o la presenza di malattie come il diabete. Una
revisione sistematica della letteratura del 2016 pubblicata sul
Journal of Clinical Periodontology, condotta su un totale di
circa 90.000 pazienti, ha evidenziato che il rischio di
parodontite aumenta di 0,4% per ciascun grammo al giorno di
incremento di alcol. Mentre secondo un altro studio pubblicato
sul Journal of Dental Research (2003), bere alcol è associato a
aumento tra il 18% e il 27% del rischio di parodontite negli
uomini rispetto a chi non ne assume affatto o solo
sporadicamente. E chi più beve ha maggior rischio. Di contro,
ridurre l'assunzione ha un impatto positivo sulla salute orale.
Il motivo è presto detto. "La risposta infiammatoria risulta
alterata dal cattivo funzionamento dei mediatori
dell'infiammazione e dalle cellule deputate alla difesa
dell'organismo, il cui funzionamento viene influenzato dal
consumo di alcol. Se loro non funzionano, i batteri penetrano
duplicandosi più facilmente nei tessuti, inclusi quelli
gengivali, provocando un'infiammazione cronica", prosegue
l'esperto. A questo si aggiunge il fatto che l'alcol spesso
viene associato a stili di vita scorretti come quello del fumo
di sigaretta, e anche quest'ultimo, già di per sé, peggiora la
condizione delle gengive. "L'alcol - aggiunge - non innesca il
processo che porta la malattia parodontale, come invece può fare
il mancato controllo della placca o un'alterata risposta
infiammatoria di tipo genetico. Ma è un fattore di rischio
aggiuntivo, come diabete, fumo vita sedentaria.
Pertanto, chi sa di avere familiarità con la parodontite,
ovvero un genitore che ha avuto una perdita di numerosi denti e
frequente sanguinamento delle gengive, dovrebbe stare più in
guardia e porre un'elevata attenzione all'igiene orale, in modo
da evitare o ritardare il manifestarsi degli stessi problemi".
Prima si pensava che con l'età si fosse destinati alla perdita
dei denti, invece non è così: se curati adeguatamente, possono
esser preservati. Per questo, conclude Paolantoni, "il dentista
ha un doppio ruolo: quello di curare la salute orale e quello di
dare i giusti consigli per contribuire a presevare la salute di
tutto l'organismo, visto che le due, come dimostrano ormai
moltissimi studi scientifici, sono in strettissima relazione".
(ANSA).
Troppo alcol sin da giovani danneggia anche denti e gengive
Sidp, in chi è predisposto è fattore di rischio per parodontite