(ANSA) - ROMA, 21 FEB - In futuro con un test della saliva si
potrebbe misurare il livello di gravità della parodontite di un
paziente e il successo delle terapie, per prevedere il rischio
di recidive e stimare il livello di infiammazione generale
dell'organismo (sistemica), quindi potenzialmente anche il
rischio di altre malattie: è la promessa che arriva da un lavoro
pubblicato sulla rivista Plos One e condotto presso la New York
University.
"Questa ricerca rappresenta un passo in avanti verso lo
sviluppo di un sistema diagnostico non invasivo per valutare sia
la salute parodontale sia quella generale del paziente - spiega
Giacomo Gualini socio attivo della SIdP, Società Italiana di
Parodontologia e Implatologia - ma sono sicuramente necessari
ulteriori studi che correlino questi indici salivari
all'infiammazione sistemica e anche all'effettivo rischio di
recidive della parodontite nel paziente già trattato per la
patologia".
"L'infiammazione parodontale non è solo evidente all'esame,
ma si riflette nella saliva del paziente", dichiara Angela Kamer
del Dipartimento Ashman di Parodontologia e Odontoiatria
Implantare presso l'Odontoiatria della NYU e autore senior dello
studio.
La malattia parodontale (o gengivale) è una condizione
infiammatoria cronica che colpisce oltre la metà degli adulti.
Segnata da gengive infiammate, che possono sanguinare e perdere
adesione con i denti, la malattia parodontale deriva dalla
complessa interazione tra uno squilibrio di batteri sani e
patogeni sotto il bordo gengivale e la risposta del sistema
immunitario. La reazione immune produce alti livelli di
citochine - piccole proteine di segnalazione - nelle gengive
infiammate, in particolare citochine pro-infiammatorie come
IL-8, IL-1β, IL-6 e TNFα.
La malattia parodontale è anche associata a condizioni
sistemiche come le malattie cardiovascolari, il diabete e
l'Alzheimer. Gli scienziati ritengono che l'infiammazione
gengivale contribuisca a queste condizioni sia attraverso vie
indirette (citochine che aumentano l'infiammazione generale) sia
attraverso vie dirette (citochine che raggiungono un organo
specifico come il cuore o il cervello), ma lo studio di questo
aspetto è difficile a causa della difficoltà di misurare le
citochine nel fluido che si trova in profondità nelle tasche
parodontale.
Però, le citochine si trovano anche nella saliva, che è più
facile da raccogliere: ciò a portato i ricercatori a chiedersi
se l'infiammazione gengivale rilevata clinicamente potesse
essere correlata al livello di citochine presenti nella saliva.
"Le citochine salivari sono una finestra sulla composizione
molecolare dell'ambiente orale", dichiara Vera Tang, del
Dipartimento Ashman e primo autore dello studio.
I ricercatori hanno valutato le gengive e la saliva di 67
adulti, di età pari o superiore a 45 anni, che presentavano
diversi livelli di malattia parodontale (malattia di grado
moderato/severo). Per misurare l'infiammazione parodontale
clinica, i ricercatori hanno utilizzato un test usato di routine
oggi, ovvero una formula chiamata Area di Superficie Infiammata
Parodontale (PISA), che viene calcolata utilizzando le
misurazioni della profondità delle tasche nelle gengive e del
sanguinamento al sondaggio. Il PISA fornisce un'unica misura
dell'infiammazione parodontale; un punteggio PISA più alto
indica un'infiammazione peggiore. Gli esperti hanno anche
raccolto in provette sterili campioni di saliva, che sono stati
poi analizzati per misurare una serie di citochine pro- e
anti-infiammatorie: IL-1β, IL-6, IL-8, IL-13, TNF-α, e IL-10. I
ricercatori hanno quindi messo a punto un punteggio in base a
queste misure nella saliva, scoprendo che i punteggi PISA erano
significativamente associati ai nuovi punteggi delle citochine,
indipendentemente da altri fattori quali età, sesso, fumo e
indice di massa corporea. Più alto è il punteggio delle
citochine, maggiore è l'infiammazione parodontale.
"Questo dimostra che un singolo punteggio che comprende
diverse citochine salivari è correlato alla gravità
dell'infiammazione parodontale", dichiara Leena Palomo,
coautrice dello studio. Tuttavia sono necessarie ulteriori
ricerche per convalidare il punteggio delle citochine in
pazienti con diverse condizioni di salute e in quelli con
diversi livelli di malattia parodontale, anche quelli con
gengive sane o malattia gengivale allo stadio iniziale. Se il
punteggio delle citochine verrà convalidato in popolazioni di
pazienti più ampie e diversificate, potrebbe essere utilizzato
per comprendere meglio la progressione e la recidiva della
malattia parodontale, nonché la potenziale connessione con altre
condizioni sistemiche, sottolinea Gualini.
"In particolare sarebbe interessante valutare se a seguito
della terapia parodontale non chirurgica che porti alla
diminuzione del punteggio PISA, anche il punteggio delle
citochine salivari si abbassa" - spiega Gualini: in caso
contrario potrebbe voler dire che il trattamento non ha avuto il
risultato sperato; ma potrebbe anche sottendere un problema a
livello sistemico meritevole di altri accertamenti diagnostici,
funzionando da campanello da allarme per patologie anche lontano
dalla bocca. Ovviamente - precisa Gualini - si tratta in questa
fase di speculazioni, mancano le evidenze scientifiche". Sarà
altresì interessante valutare se il test della saliva possa
avere un valore prognostico sul rischio di possibili recidive
della parodontite, conclude l'esperto SIdP. (ANSA).
Verso test saliva che misuri la salute della bocca e il successo delle cure
E per valutare stato generale dell'organismo e rischio malattie