Salute denti e gengive

Sostituire un dente caduto fa bene anche a quelli vicini

Al 50% degli italiani ne manca uno o più, molti non li rimettono

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 OTT - Ad un italiano adulto su due manca almeno un dente naturale, il 24% non lo ha ancora ripristinato con una protesi o impianto, percentuale che corrisponde ad almeno 12 milioni di italiani. Sostituirli è importante, non solo per motivi estetici, ma per preservare la salute degli elementi dentali che restano.
    Una ricerca realizzata da Key-Stone ha intervistato 3.000 adulti italiani, tra i 20 e i 79 anni. Più della metà del campione intervistato (54%) ha dichiarato di avere uno o più denti mancanti (in media quasi 7 denti mancanti a persona, senza considerare i denti del giudizio). Il 5% del campione ha perduto tutti i denti, dunque si trova in uno stato di edentulia, una percentuale che inizia a crescere dopo i 40 anni ma che sfiora il 20% negli over 74 ed è più frequente in chi ha un basso livello di scolarizzazione.
    Quanto alle cause di perdita dentaria, i motivi sono diversi. "Innanzitutto - spiega Francesco Azzola, professore a contratto in parodontologia all'Università degli studi di Milano ed esperto della Sidp - la malattia parodontale, patologia cronica che colpisce oltre la metà della popolazione adulta e aumenta la prevalenza con l'aumento dell'età; altra causa è la carie, che dopo l'infanzia torna a crescere nell'anziano per la riduzione della salivazione, l'assunzione di farmaci e la difficoltà a eseguire bene l'igiene orale. Altra causa sono le cure pregresse, come otturazioni, ponti o corone, che, se non effettuate in modo preciso, possono facilitare l'accumulo di placca e quindi l'insorgenza di parodontite e carie. Ma anche lo stile di vita pesa, ad esempio fumo e cattiva igiene orale aggravano la situazione".
    Quel che è certo è che, quando si perde un dente c'è un effetto a catena: "il primo effetto è l'atrofia: le ossa alveolari, che sostengono le radici dei denti, nel momento in cui il dente cade tende a ridursi di volume, questa atrofia è progressiva, quindi meglio intervenire subito perché mettere un impianto a distanza di anni è più complicato. Alternative come le protesi mobili accelerano l'atrofia a causa della pressione che esercitano sui tessuti".
    L'altro effetto negativo, se il dente caduto non viene subito rimpiazzato, è la migrazione dei denti vicini. "Lo spazio vuoto già dopo 3 mesi inizia a venir occupato da denti vicini, che si inclinano cambiando di posizione rendendoli a volte meno facili da pulire e rende eventuale ripristino più complesso".
    Inoltre, aggiunge, "il dente non sostituito ha impatti estetici non solo per il sorriso ma per tutto il volto, perché contribuisce alla riduzione del tono di guance e labbra che non hanno più sostegno strutturale e si modificano anche le proporzioni del viso".
    Rimettere un dente è utile a preservare gli altri anche per un effetto indiretto: "andare da un dentista per mettere un impianto significa anche iniziare a mettere più attenzione sulle cause che hanno provocato la caduta ". Sostituire un ente caduto, quindi, preserva la salute dei denti adiacenti e l'evoluzione delle terapie permette oggi di ridurre l'invasività degli interventi di impiantologia dentale. "Gli accessi chirurgici sono sempre più ridotti, a volte addirittura senza mettere punti, grazie a simulazioni virtuali a computer", conclude Azzola. (ANSA).
   

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