In Italia, ogni anno un numero crescente di pazienti si sottopone ad interventi di posizionamento di impianti dentali. Questi vengono utilizzati per sostituire i denti mancanti, hanno un tasso di successo elevato (intorno al 95%) e costituiscono una soluzione duratura e affidabile.
Tuttavia, anch’essi, come i denti naturali, possono andare incontro a complicanze. Quali sono i campanelli d’allarme? Come può un paziente accorgersi che un impianto dentale ha qualcosa che non va?
Dobbiamo innanzitutto distinguere tra complicanze di tipo meccanico, che interessano la protesi, e complicanze di tipo biologico, di natura infiammatoria, che interessano i tessuti intorno agli impianti.
Entrambe possono accadere anche a distanza di anni dal posizionamento della protesi. Tra le prime possono verificarsi eventi quali la frattura di un frammento di ceramica del dente (chipping), o lo svitamento del moncone, la componente che collega la corona protesica (il dente in bocca) all’impianto (la parte nell’osso). In questi casi il paziente può avvertire un margine tagliente a livello del dente oppure una leggera mobilità della corona. Recandosi dal dentista, queste piccole complicanze possono in genere essere risolte in maniera relativamente semplice.
Le complicanze di natura infiammatoria invece colpiscono i tessuti di supporto intorno agli impianti: la gengiva e l’osso sottostante.
La mucosite peri-implantare e la peri-implantite sono le due complicanze biologiche che possono verificarsi dopo il posizionamento di un impianto dentale. La mucosite peri-implantare è caratterizzata da un'infiammazione delle gengive intorno all'impianto, senza perdita di osso. La peri-implantite, invece, si verifica quando l'infiammazione si estende all'osso circostante e porta alla sua perdita, aumentando il rischio di fallimento dell'impianto. La mucosite peri-implantare è reversibile e può essere trattata con una pulizia approfondita e una corretta igiene orale, mentre la peri-implantite richiede spesso un intervento chirurgico.
Ecco una lista dei più comuni segni e sintomi che dovresti conoscere se hai un impianto dentale:
Sensazione di scheggiatura del dente che presenta una parte tagliente: Si tratta di una complicanza di tipo meccanico che si verifica quando c’è una frattura di una parte della corona protesica in ceramica. Generalmente può essere trattata andando a modificare la forma della corona, altre volte può rendersi necessario il suo rifacimento e la modifica dell’occlusione.
Sanguinamento e infiammazione delle gengive: L'infiammazione delle gengive intorno all'impianto dentale è un sintomo comune di un problema con l’impianto. Si manifesta con sanguinamento, gonfiore e arrossamento e non deve essere sottovalutata anche quando asintomatica.
Cattivo odore o sapore in bocca: Questo può essere causato da una serie di fattori, tra cui un’infezione o la rottura dell’impianto, è bene non ricorre a rimedi fai da te, cercare di pulire l’area accuratamente e se i sintomi non regrediscono rapidamente consultare uno specialista.
Dolore o sensazione di pressione: Il dolore o la sensazione di pressione alla mascella possono essere causati da una serie di fattori, tra cui un'infezione, la rottura dell’impianto o la perdita della sua integrazione con l’osso.
Mobilità dell'impianto dentale: L'impianto dentale è integrato con l’osso, è stabile e non deve muoversi o oscillare. Se noti che l'impianto dentale si muove o oscilla, questo potrebbe indicare un problema legato alla protesi (in genere di relativamente semplice risoluzione) oppure alla integrazione dell'impianto con l'osso circostante. In tal caso è necessario rimuovere l'impianto.
Dolore durante la masticazione:Il dolore durante la masticazione può essere causato da una serie di fattori, tra cui un’infezione, una perdita di osteointegrazione o la rottura dell'impianto.
Trattare le complicanze degli impianti dentali è importante ma ancora prima è fondamentale prevenirle. La prevenzione inizia prima del posizionamento di un impianto dentale. È importante mettere sotto controllo i fattori di rischio prima della terapia implantare; tra questi i più importanti sono il fumo, il diabete non controllato e la malattia parodontale. È fondamentale assicurarsi di avere un’accurata igiene orale e comprendere che una volta posizionato il nuovo dente, questo va mantenuto nel tempo attraverso la terapia di supporto. In questo modo il paziente viene sottoposto a controlli e sedute di igiene orale professionale periodiche minimizzando così il rischio di possibili complicanze e nel caso si presentino potendole intercettare e trattare tempestivamente.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it