(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Lo smalto è il "guscio" rigido che
riveste le corone denti, ovvero la porzione che normalmente è
visibile. Si tratta di un tessuto con proprietà uniche, tanto da
essere in assoluto il più duro e resistente all'usura di tutto
l'organismo.
Per quanto resistente non è certo indistruttibile. Esso si può
fratturare a seguito di traumi come una caduta o masticando cibi
eccessivamente duri. Un tipico danno dello smalto dentale è
l'erosione: essa è in parte inevitabile con il passare degli
anni, ma in alcuni soggetti i denti si usurano così velocemente
da risultare appiattiti in età prematura; questo fenomeno è
tipico di chi digrigna i denti (bruxista) e di chi ingerisce
frequentemente cibi acidi, come il succo di limone e alcune
bevande gassate. Infine lo smalto può essere rovinato dalla
carie, un'aggressione batterica in grado di distruggere i prismi
dello smalto; le carie sono maggiormente frequenti nei pazienti
con un'igiene orale insufficiente e in chi ha una dieta ricca di
zuccheri.
Il prezzo da pagare di caratteristiche meccaniche e fisiche così
performanti è che lo smalto, una volta formato, non contiene
cellule; mancando totalmente la componente organica, lo smalto
non è in grado di guarire o "ripararsi", tanto meno di
rigenerarsi. Per questo, ad oggi, non esistono materiali o
tecniche per ottenere una rigenerazione.
Anche se non può essere rigenerato, lo smalto può essere
sostituito. Oggi i materiali a disposizione del dentista sono
diversi, dalle resine composite alle ceramiche da laboratorio;
la scelta di quale materiale usare si basa su diversi fattori,
dall'estensione del danno alla posizione del dente.
Una piccola carie, per esempio, viene curata rimuovendo lo
smalto cariato e ricostruendo la cavità residua con resina
composita; un dente particolarmente danneggiato, invece, può
essere ricostruito ricoprendolo con una corona di ceramica.
L'evoluzione dei materiali, accompagnata da sistemi di adesione
sempre più efficaci, permettono ai dentisti di intervenire in
maniera sempre meno invasiva e di preservare il più possibile lo
smalto sano.
Tuttavia, per quanto efficienti e sofisticati, questi materiali
non eguagliano le doti meccaniche ed estetiche dello smalto
naturale sano; per questo è sempre valido il consiglio di fare
tutto il possibile per prevenire carie, fratture e usure
profonde dello smalto. (ANSA).
Lo smalto non si rigenera, ma se danneggiato si può riparare
Risponde il dottor Francesco Azzola della SIdP