Negli ultimi 50 anni è l'Italia, insieme alla Spagna, il paese del mondo occidentale dove la salute di bambini e adolescenti è migliorata di più, con la maggiore diminuzione della mortalità. Lo afferma uno studio della Johns Hopkins University pubblicato dalla rivista Health Affairs, che invece vede negli Usa il paese meno favorevole per giovani.
I ricercatori hanno analizzato i dati di mortalità infantile e fino a 19 anni di 20 paesi occidentali con economie simili tra il 1961 e il 2010. In Italia il numero di morti sotto l'anno di età è diminuito in media del 5,6% l'anno nel periodo considerato, un valore inferiore solo a quello spagnolo (5,7%), che ci ha portato nel ristretto club dei paesi con meno di tre bimbi morti ogni mille nati vivi.
Tra 1 e 19 anni il miglioramento è stato del 3,4%, un dato inferiore solo a quello del Giappone che è 3,5%. A uscire invece molto male dallo studio sono proprio gli Usa, che invece hanno messo a segno un miglioramento solo del 3,1% sotto l'anno e del 2% per i più grandi. Se oltreoceano ci fossero stati i tassi degli altri paesi, sottolineano gli autori, si sarebbero avuti 600mila morti in meno. "Tra le cause principali di mortalità infantile ci sono la nascita prematura e la morte in culla - sottolineano gli autori -. I bambini negli Usa hanno tre volte la probabilità di morire per la prima causa rispetto agli altri, e due volte per la seconda".