In diminuzione le interruzioni di gravidanza volontarie, per la prima volta il valore scende al di sotto dei 60.000 per le cittadine italiane.
Le ragazze italiane ricorrono di meno all'interruzione volontaria di gravidanza, tra le minorenni, il tasso di abortività per il 2016 èstato pari a 3.1 per 1000. Valore identico a quello del 2015, ma in diminuzione rispetto agli anni precedenti, con livelli più elevati nell'Italia centrale. Tuttavia il dato resta sempre più basso rispetto agli altri Paesi dell'Europa Occidentale. I dati sono contenuti nella Relazione annuale del Ministero della Salute. Dalle informazioni fornite dalle Regioni emerge che le giovanissime, tra i 15 e i 20 anni, delle generazioni più recenti mostrano un andamento diverso rispetto a quello di altre fasce d'età: negli ultimi anni è stato registrato un aumento, seguito da una stabilizzazione e poi da una diminuzione, quest'ultima meno evidente nelle 15-16enni. Questo potrebbe essere legato all'aumento per le giovanissime del numero dei partner, che si ridimensiona con l'età, e all'inizio sempre più precoce dei rapporti sessuali. Al tempo stesso in questa fascia di età risulta una minore diffusione della contraccezione ormonale, rispetto ad altri Paesi europei dove si fa un uso nettamente maggiore della pillola, pur restando più alto il tasso di abortività. La bassa percentuale tra le giovani italiane sia di gravidanze che di interruzioni volontarie rispetto ai Paesi Nord Europei, viene spiegata con il fatto che restano più a lungo in famiglia e gestiscono quindi anni di attività sessuale, non solo in età adolescenziale, continuando a vivere con i genitori. Questo fa sì che la frequenza dei rapporti sessuali e il numero dei partner siano inferiori rispetto ai coetanei di altri Paesi europei. Rilevata tra i giovani una diffusione sempre maggiore del profilattico.