Un numero verde telefonico h24 e 45 punti di informazione e accoglienza, in 31 città italiane da Torino a Messina, collocati presso i principali centri di studio e cura dei tumori. Così da 20 anni l'Aimac, Associazione Italiana Malati di Cancro, fornisce gratuitamente informazioni e ascolto ai pazienti oncologici e ai loro familiari, aiutandoli a vivere durante e dopo il tumore. A fare il punto sull'attività svolta, è un convegno in corso presso la biblioteca Spadolini del Senato.
Fondata nel 1997, l'associazione conta su 1.031 volontari adeguatamente formati che prestano il loro servizio; con l'Helpline telefonico attivo h24 ha già fornito 58mila ore totali di ascolto e informazioni. Sul sito web www.aimac.it riceve ogni anno le visite di ben 2,3 milioni di persone. A questo si affiancano una collana di 34 libretti realizzati con università e Irccs su tipi di cancro, trattamenti, diritti e informazioni, e una Oncoguida con i riferimenti dei 4.388 reparti oncologici italiani e dei 21.439 medici che vi lavorano.
Dalle informazioni pratiche sulle tutele lavorative, ai consigli per affrontare al meglio le terapie, dagli aspetti economici a quelli terapeutici, abbiamo trascorso vent'anni accanto agli oltre 3 milioni di malati di cancro italiani, per dar loro la rappresentanza di cui erano privi", spiega Elisabetta Iannelli, vicepresidente Aimac. "A guidarne l'impegno - sottolinea Laura Del Campo, direttore Aimac - il principio che 'L'informazione rappresenta la prima medicina per i malati di cancro'". In 20 anni, conclude il presidente Francesco De Lorenzo, "questa associazione ha contribuito a rivoluzionare il modo con cui i pazienti italiani affrontano la malattia, interpretando il bisogno dei malati di cancro di continuare a essere attivi e lavorare, nell'interesse del singolo e della società".