Sono 2 milioni in Italia le persone obese che hanno il diabete, con un rischio di mortalità entro 10 anni quadruplicato rispetto a una persona che ha la patologia ma è di peso normale. Oltre 3 milioni e 200 mila dichiarano di essere diabetici, passando negli ultimi 30 anni dal 2,9% al 5,6% dell'intera popolazione.
Valori più elevati della media sono stati evidenziati in Calabria, Basilicata, Sicilia, Campania, Puglia, Abruzzo, ma anche in alcune regioni del Centro come il Lazio. Quelli più bassi nelle province autonome di Trento e Bolzano e in Liguria.
Anche per la mortalità la geografia resta simile, con una maggiore penalizzazione del Mezzogiorno, soprattutto in Campania, Calabria e Sicilia. Sempre al Sud sono stati riscontrati i livelli più elevati di obesità. Il rapporto ha poi puntato il faro sull'obesità infantile, che presenta marcate differenze territoriali a svantaggio delle regioni meridionali, dove un minore su tre è in eccesso di peso.
"Possiamo considerare diabete e obesità come una pandemia, con serie conseguenze in termini di riduzione dell'aspettativa e della qualità della vita, e notevoli ricadute economiche. Una vera emergenza sanitaria", ha affermato Renato Lauro, Presidente Ibdo Foundation. Secondo i dati dell'Oms, entro il 2030 il diabete rappresenterà in Europa la quarta causa di morte, più di quanto non facciano insieme Aids, malaria e tubercolosi. (ANSA).
Diabete e obesità una pandemia, dal 2000 boom di malati
Rapporto Ibdo-Istat, le regioni del Sud le più colpite