(ANSA) - ROMA, 9 MAG - Sono circa 6 milioni gli italiani che
soffrono di un qualche disturbo psichiatrico che necessiterebbe
di cure. La stima è del presidente della Società italiana di
psichiatria (Sip), Bernardo Carpiniello, il quale sottolinea
come la depressione maggiore sia tra le patologie maggiormente
in crescita, tanto che il 10% degli italiani ha avuto un
episodio patologico di questo tipo almeno una volta nella vita,
con un aumento dell'incidenza di questa malattia di circa il 3%
negli ultimi 10-15 anni.
"Attualmente - spiega Carpiniello in occasione di un incontro
alla Camera sui Quaranta anni della Legge Basaglia - il 20%
circa della popolazione afferente ai Dipartimenti di Salute
Mentale è costituta da persone affette da schizofrenia. Il resto
è costituito per circa il 31% da disturbi dell'umore
(depressione maggiore 23,5 e disturbo bipolare 7,5%), il 13,5%
da patologie comunemente indicate come disturbi nevrotici (quali
disturbo ossessivo compulsivo, da stress post-traumatico, di
panico o da ansia generalizzata). Una quota significativa è
costituita da altre patologie in crescente ascesa come i
disturbi di personalità (circa il 7%) e da altri disturbi
psichici e da uso di sostanze (circa il 18%), da quelle
'tradizionali' quali alcol, eroina, cocaina, cannabis, a quelle
'nuove' quali cannabinoli e psicostimolanti sintetici, e dalle
cosiddette dipendenze comportamentali (circa il 4,5%), come la
dipendenza da gioco d'azzardo o da Internet". Inoltre, avverte,
una "novità di questi ultimi anni riguarda le problematiche
psichiche legate alla popolazione immigrata, in crescita e che,
in alcune Regioni soprattutto nel Centro Nord, raggiunge circa
il 10% dell'utenza totale". Per questo, un altro "tema chiave -
spiega Massimo Di Giannantonio, presidente del Collegio degli
ordinari di psichiatria - è la formazione delle nuove
generazioni di specialisti, che devono essere oggi pronti ad
affrontare condizioni e situazioni psichiatriche radicalmente
mutate rispetto agli scorsi decenni, come l'uso di nuove
sostanze stupefacenti, molto più aggressive, nella popolazione
più giovane, ed i problemi legati alla transculturalità".(ANSA).
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