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Psichiatri,manca personale per assistenza soprattutto al Sud

Molti pazienti non hanno accesso ai nuovi farmaci

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 9 MAG - L'assistenza dei malati psichiatrici "è a rischio perché in molte realtà manca il personale, dai medici agli infermieri, con situazioni di maggiore criticità al Sud". A segnalare questa realtà "allarmante" è il presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Bernardo Carpiniello.
    Il personale che lavora nei servizi di salute mentale italiani - psichiatri, psicologi, assistenti sociali, infermieri, educatori e tecnici della riabilitazione - "conta circa 31 mila persone. Ma lo standard complessivo di personale previsto per Legge - spiega il presidente Sip in occasione di un incontro alla Camera sui Quaranta anni della legge Basaglia - è di 1 operatore ogni 1.500 abitanti, ma la media nazionale effettiva è 0,94, pari al 6% in meno". Su 21 Regioni e Province autonome, rileva, "in 14 si è al di sotto dello standard, specialmente nel centro sud, con aree dove vi è una carenza del 50% o più del personale, e in alcune Regioni si riscontra una carenza compresa fra il 25 e il 40%. Ma le carenze numeriche sono a tutti i livelli, con maggiore evidenza per le figure dei medici, psicologi, assistenti sociali". Un grave problema se si considera, sottolinea, che "nella psichiatria la sola relazione terapeutica medico-paziente copre un terzo del'effetto di qualunque terapia". Un altro problema è poi quello dell'accesso ai farmaci di ultima generazione: "In molti casi - afferma Carpiniello - restano appannaggio solo di una quota ristretta di pazienti. Infatti non tutte le regioni li dispensano a carico del Servizio sanitario nazionale. Se le nuove cure non possono essere utilizzate, come invece avviene ormai da anni, per esempio, in ambito oncologico, rischia di essere limitativo - conclude - vantarsi di aver compiuto un grande atto di civiltà per aver abolito i manicomi". (ANSA).
   

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