"La situazione della salute mentale nel mondo non è affatto buona. Le malattie mentali e neurologiche sono infatti in aumento, così come cresce l'uso di sostanze.
La popolazione - ricorda Kestel a margine dell'incontro ospitato alla Stazione Marittima - invecchia e l'età in cui si sviluppano queste problematiche si estende, cominciando prima, e andando avanti più tardi con fenomeni quali depressione e demenza". Sempre più spesso sono i giovani a manifestare "il loro scontento con depressione e ansia" e si registra "un abbassamento dell'età dei suicidi e in cui si manifestano problemi di dipendenza di uso di alcool e droga, o legati all'uso di videogiochi". Un'attenzione particolare va posta nei confronti delle condizioni dei migranti e nella risposta da dare, "a una potenziale problematica nell'ambito della salute mentale", sottolinea, dal momento in cui una persona "pianifica e capisce che deve partire ai vari momenti della trasferta, fino a quando arriva a destinazione". Servono, sostiene Kestel, "in tutte queste fasi, professionisti che siano sensibili e formati". Come Oms "abbiamo progetti in vari Paesi dove lavoriamo e con migranti e rifugiati. Credo - conclude - che debba essere ormai parte della formazione di tutti quelli che lavorano nell'ambito della salute mentale".