Si conferma il calo dei malati per coronavirus. Sono complessivamente 104.657, 548 meno di ieri. La diminuzione ieri era stata di 608 mentre lunedì c'era stato un decremento di 290 malati. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile.
Sono salite a 27.682 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 323 in un giorno. Ieri l'aumento era stato di 382. Salgono 71.252 i guariti con un incremento rispetto a ieri di 2.311. L'aumento ieri era stato di 2.317.
Prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus: ad oggi sono 1.795, 68 in meno rispetto a ieri. Di questi, 634 sono in Lombardia, 21 in meno rispetto a ieri. Dei 104.657 malati complessivi, 19.210 sono ricoverati con sintomi, 513 in meno rispetto a ieri, e 83.652 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
Dai dati della Protezione civile emerge che sono 36.122 i malati in Lombardia (378 in più rispetto a ieri), 11.862 in Emilia-Romagna (-141), 15.521 in Piemonte (+15), 8.369 in Veneto (-232), 5.663 in Toscana (-233), 3.576 in Liguria (+5), 3.347 nelle Marche (+13), 4.535 nel Lazio (-27), 2.782 in Campania (-20), 1.463 nella Provincia di Trento (-102), 2.927 in Puglia (+8), 1.227 in Friuli Venezia Giulia (-12), 2.145 in Sicilia (+2), 1.976 in Abruzzo (-14), 845 nella provincia di Bolzano (-65), 261 in Umbria (-14), 761 in Sardegna (-11), 753 in Calabria (-11), 135 in Valle d'Aosta (-74), 194 in Basilicata (-11), 193 in Molise (-2). Quanto alle vittime, se ne registrano 13.679 in Lombardia (+104), 3.512 in Emilia-Romagna (+40), 3.003 in Piemonte (+67), 1.437 in Veneto (+29), 827 in Toscana (+16), 1.152 in Liguria (+11), 899 nelle Marche (+6), 431 nel Lazio (+17), 359 in Campania (+1), 416 nella provincia di Trento (+4), 410 in Puglia (+3), 285 in Friuli Venezia Giulia (+7), 232 in Sicilia (+0), 315 in Abruzzo (+5), 274 nella provincia di Bolzano (+2), 66 in Umbria (+1), 116 in Sardegna (+7), 86 in Calabria (+1), 137 in Valle d'Aosta (+2), 25 in Basilicata (+0), 21 in Molise (+0). Ad oggi sono stati effettuati 1.910.761 tamponi che hanno riguardato complessivamente 1.313.460 persone. L'incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 63.827.
In Italia l'80% delle persone attualmente positive al coronavirus, nello specifico 83.652 malati, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Inoltre, su 100 tamponi solo 3,2 persone risultano positive: è il dato più basso dall'inizio dell'emergenza.
LA LOMBARDIA - Anche in Lombardia il trend è in calo. I positivi hanno superato quota 75mila: i contagiati in regione sono 75.134, con 786 nuovi positivi con 14.472 nuovi tamponi. Ieri c'erano stati 869 nuovi casi con 8.573 tamponi. In calo i decessi che sono in totale 13.679 con un aumento di 104, mentre ieri c'era stato un aumento di 126. Continuano a calare i ricoverati "per la terza settimana consecutiva", come ha sottolineato l'assessore regionale all'Istruzione Melania Rizzoli, che sono 621 in terapia intensiva (-21) e 7.120 negli altri reparti (-160).Sono i dati resi noti da Regione Lombardia. Positivi in calo anche a Milano città dove, secondo i dati forniti oggi dalla Regione, sono 86 i nuovi casi (ieri 149) per un totale di 8.102. A Milano e provincia sono 284. totale 19.121. A Bergamo 95 nuovi casi, a Brescia 115: numeri in linea con i dati precedenti tenendo conto dell'alto numero di tamponi processati ben 14.472 rispetto ai 8.573 di ieri.
EMILIA ROMAGNA - A Piacenza e Bologna si registrano casi più alti di pazienti positivi negli ultimi giorni, ma secondo il commissario regionale ad acta per l'emergenza Coronavirus in Emilia-Romagna, Sergio Venturi, "non siamo in un nuovo plateau, anzi i dati confondono un po' le acque". Durante il quotidiano bollettino di aggiornamento via Facebook, Venturi ha spiegato che i numeri sono più alti per due motivi: "A Piacenza stiamo richiamando persone positive per il tampone di conferma e molti sono asintomatici, mentre a Bologna stiamo completando il giro delle case protette". Il commissario regionale ha poi ribadito per l'ennesima volta che se "vediamo indicatori in tempo reale, come gli accessi ai pronto soccorso e la riduzione dei ricoveri, tutto ci fa intendere una fase dell'epidemia in forte riduzione".