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Iss, in Italia curva in lenta decrescita ma ancora stress su ospedali

Oggi 15.943 nuovi contagiati e 429 i morti

Redazione Ansa

Conferenza stampa del 16 aprile sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale COVID-19 

"La curva italiana mostra una lenta decrescita: quasi tutte le regioni hanno un calo dell'incidenza, che è pari a 182 per 100mila abitanti. Secondo il flusso Iss invece l'incidenza è 160 per 100mila perchè include il periodo di Pasqua. In altri paesi invece la curva è in crescita e ciò si traduce in provvedimenti di restrizione". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. "C'è ancora un sovraccarico dei servizi assistenziali e si superano soglie per terapia intensiva e area medica, l'incidenza decresce ma molto lentamente. Quindi non bisogna allentare l'attenzione e si deve mantenere alta la guardia per contenere la diffusione del virus". "Con l'inizio delle vaccinazioni c'è stata una inversione e i casi stanno decrescendo tra over-80 ma anche tra 60-69enni, così come per l'età scolare". "Abbiamo accumulato un tesoretto e vediamo una luce che brilla di più man mano che aumentano i vaccinati ma c'è ancora strada da fare per raggiungere una quota maggiore di vaccinati. 

"Sono possibili riaperture graduali per trovare un punto di equilibrio e ci vogliono sistemi di monitoraggio contro una ripresa dell'epidemia" che siano stringenti e possano funzionare ancora prima che la curva dovesse rialzarsi. Lo ha affermato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull'analisi del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. "La variante inglese, che ha una trasmissibilità maggiore del 50%, ha ormai soppiantato i ceppi precedenti del virus". Bisogna ancora tenere comportamenti prudenti. L'incidenza scende così lentamente perchè la variabile Gb ha una alta trasmisssibilità. L'antidoto è solo la vaccinazione di massa", ha concluso Rezza

I DATI DI OGGI - Sono 15.943 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 16.974 . Sono invece 429 le vittime in un giorno (ieri 380). Sono 327.704 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Ieri i test erano stati 319.633. Il tasso di positività è del 4,8%, ieri era stato del 5,3%, quindi in calo dello 0,5%. Sono 3.366 i pazienti ricoverati nelle rianimazioni per Covid in Italia, in calo di 51 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 199 (ieri 211). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 24.743 persone, in calo di 844 rispetto a ieri.

 

 

Per la prima volta da settimane l'occupazione dei posti letto di area non critica (quindi medicina generale, infettivologia e pneumologia) da malati di Covid-19 scende sotto la soglia di allerta del 40%: a livello nazionale si pone al 39% (con -1% rispetto al giorno precedente), come segnalano i dati dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) aggiornati al 15 aprile. In calo dell'1% anche l'occupazione dei posti di terapia di intensiva, che pero' in 13 regioni al al 37%, dunque ancora sopra la soglia di allerta del 30%. 

Andando più nel dettaglio, si può osservare che sono 6 le regioni con più del 40% dei posti letto di area non critica occupati: Calabria (49%), Lazio (46%), Lombardia (42%), Marche (46%), Piemonte (57%) e Puglia (50%). Sono invece 13 le regioni con le terapie intensive occupate da malati di Covid con valori sopra soglia. Si tratta di Calabria (32%), Emilia Romagna (41%), Friuli Venezia Giulia (37%), Lazio (41%), Liguria (37%), Lombardia (52%), Marche (45%), Molise (41%), Provincia autonoma di Trento (38%), Piemonte (50%), Puglia (47%), Toscana (45%) e Val d'Aosta (40%).

Scende ancora il valore dell'Rt nazionale a 0.85. L'indice la scorsa settimana era 0,92. E' quanto si apprende sul dato contenuto nel monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute che sara' diffuso oggi.

La Campania dovrebbe passare da zona rossa a zona arancione. I dati del monitoraggio sono ora in valutazione da parte della cabina di regia e come sempre saranno valutati dal comitato tecnico scientifico a supporto delle decisioni del ministro della Salute Roberto Speranza che decidera' le ordinanze. Puglia, Sardegna (entrata la scorsa settimana nella fascia di rischio piu' alta) e Valle d'Aosta rimarrebbero rosse.

Si osserva "un'ulteriore diminuzione del livello generale del rischio", con una Regione (Calabria) che ha un livello di rischio alto (contro 4 della scorsa settimana). Sedici Regioni/PPAA, contro 15 della scorsa settimana, hanno una classificazione di rischio moderato (di cui 4 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre Regioni (Abruzzo, Campania, Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso. Lo evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. I dati sono relativi alla settimana 5/4/2021-11/4/2021 aggiornati al 14/4/2021.

Continua la pressione sulle terapie intensive ed i reparti ospedalieri con un tasso di occupazione a livello nazionale al di sopra della soglia critica sia in terapia intensiva (39% rispetto alla soglia di allarme fissata al 30%) che in area medica (41% contro il 40% della soglia critica), che tuttavia per la prima settimana mostrano segnali di una lieve diminuzione. Lo evidenziano i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute all'esame della cabina di regia tecnica. Resta alto il numero di Regioni/PPAA con un tasso di occupazione in intensiva e aree mediche sopra soglia (14 contro le 15 della settimana precedente).

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale, evidenzia la bozza del monitoraggio, è sopra la soglia critica (39%) anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.743 (06/04/2021) a 3.526 (13/04/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche sopra la soglia critica (41%) ma in diminuzione. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 29.337 (06/04/2021) a 26.952 (13/04/2021).

Questa settimana si osserva ancora una diminuzione della incidenza settimanale, che è pari a 160,5 per 100.000 abitanti nel periodo 05/04/2021-11/04/2021 contro 210,8 per 100.000 abitanti nella settimana precedente del 29/03/2021-04/04/2021.  L'incidenza resta tuttavia elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.
   

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