Scende al 26% il livello di occupazione delle terapie intensive, ovvero 4 punti sotto la soglia critica del 30%. Tornano quindi al valore dello scorso 1 febbraio, ovvero prima dell'effetto della Terza Ondata. Solo 4 regioni, inoltre, superano tale soglia oltre la quale diventa difficile la presa in carico di malati non Covid: Lombardia, Marche, Toscana e Puglia. Lo mostrano i dati dell'Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas), relativi alla giornata del 5 maggio. Il 27 aprile, le terapie intensive erano al 30% e 7 le regioni oltre questo valore.
Cala anche, e si attesta al 28%, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri ordinari, restando quindi ben al di sotto della soglia di allerta individuata dal Ministero della Salute (che in questo caso è il 40%). Tale valore era pari 32% lo scorso 27 aprile.
Questo, nel dettaglio, il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari di area medica non critica nelle varie Regioni e Province autonome: Abruzzo (16% intensive, 24% reparti ordinari); Basilicata (9%, 36%); Calabria (25%, 44%); Campania (20%, 34%); Emilia Romagna (28%, 24%); Friuli Venezia Giulia (19%, 15%); Lazio (28%, 32%); Liguria (28%, 24%); Lombardia (37%, 30%); Marche (32%, 32%); Molise (23%, 13%); PA di Bolzano (7%, 10%); PA di Trento (21%, 13%); Piemonte (28%, 33%); Puglia (33%, 41%); Sardegna (21%, 21%); Sicilia (18%, 29%); Toscana (38%, 24%); Umbria (21%, 22%); Valle d'Aosta (30%, 16%); Veneto (14%, 15%).