Nel 2021 il 30% dei pazienti colpiti da tumore alla prostata ha rinunciato alle visite mediche per paura del Covid e sempre Il 30% ha evitato di andare in ospedale. Otto su dieci ignorano se le terapie a cui sono sottoposti possano esporli a un maggiore rischio di contrarre il virus.
"I sondaggi hanno mostrato la necessità di venire incontro alle esigenze del paziente e favorire, per chi convive con il tumore alla prostata, terapie trimestrali e semestrali, che permettono di recarsi meno negli ospedali, pur nella continuità di cura - afferma Giuseppe Procopio, responsabile dell'Oncologia Medica genitourinaria dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano - Il 93% dei malati riferisce che la frequenza di somministrazione presenta un impatto significativo sulla qualità di vita". "È necessario intervenire a livello nazionale, ma soprattutto a livello regionale, per garantire a tutti i pazienti un accesso sicuro alle cure", spiega Stéphane Brocker, presidente e amministratore delegato di Ipsen.
La Fondazione Pro ha lanciato una campagna di sensibilizzazione che prevede attività social, alcuni approfondimenti sulla web tv, un booklet destinato ai pazienti stampato e distribuito in 10 centri di eccellenza urologica e due spot, uno promosso con Massimiliano Allegri e un altro che ha come testimonial d'eccezione Carlo Verdone.
Tumore alla prostata, il 30% dei pazienti rinuncia alle cure
C'è paura dei contagi Covid. Urologi:lontano ritorno a normalità