Balbuzie, dislessia, discalculia, disfagia, disturbo primario del linguaggio, disortografia, ma anche disturbi di linguaggio acquisiti causati da ictus, prolungata degenza in terapie intensive, eventi neurologici degenerativi. Sono solo alcuni dei problemi che, in tutte le età della vita, richiedono l'intervento del logopedista. Un intervento che nei bambini e negli adolescenti deve essere il più precoce possibile, perché si può sempre risolvere e accompagnare i ragazzi all'età adulta senza compromettere la loro capacità di interazione con gli altri. Come ogni anno, in occasione della Giornata europea della logopedia di domenica prossima, 6 marzo, la Federazione logopedisti italiani (Fli) apre i suoi spazi 'virtuali' e il suo telefono ai cittadini.
Quest'anno linee aperte dal 7 all'11 marzo, dalle 10 alle 12, al numero 346.9557891, e-mail a disposizione all'indirizzo info@fli.it e un sito con tante informazioni all'indirizzo www.fli.it.
"A tutte le età può essere necessario l'intervento del logopedista - spiega la presidente Fli, Tiziana Rossetto - a partire dal neonato fragile in terapia intensiva neonatale per favorire le funzioni orali, o per acquisire la propria capacità di linguaggio, o in un adulto dopo un attacco ischemico transitorio, come dopo una lunga degenza in terapia intensiva come questi due anni di pandemia ci hanno insegnato, o a seguito di interventi chirurgici dovuti alle malattie oncologiche degli organi fonatori. Anche gli anziani possono avere grandi benefici da un percorso logopedico, in caso di disfagia, cioè la difficoltà a deglutire. Insomma, la professione del logopedista è fondamentale in diversi ambiti ed età".