(ANSA) - ROMA, 04 MAG - Dopo dieci anni di segno negativo,
tornano a crescere le donazioni di sangue cordonale in Italia.
Nel 2021 ne sono state raccolte 6.
La ripresa delle donazioni di sangue cordonale rappresenta un
segnale positivo, ma per il Centro Nazionale Sangue resta ancora
molto da fare: lo scorso anno, dei 399.431 parti solo 250.980
(il 63%) è avvenuto in centri afferenti alle banche di cordone.
Tra questi, solo nel 2,5% dei casi si è scelto o è stato
possibile donare il sangue cordonale. Ancora più basso il valore
del 2020, che si era fermato al 2,2%. Numeri troppo piccoli, su
cui la pandemia ha di certo influito. Tuttavia il trend in
discesa parte da lontano: nel 2013, anno del picco delle
donazioni, le unità donate erano state infatti quasi 23 mila.
A oggi, la rete italiana dispone di 46.817 le unità di sangue
cordonale bancate in Italia, la maggior parte (42.229)
conservate in vista di un utilizzo cosiddetto "allogenico non
familiare", cioè per essere donato per fini solidaristici a
chiunque dovesse averne bisogno: il sangue cordonale è infatti
usato per la cura di numerose malattie del sangue,
immunodeficienze e malattie metaboliche. A questo scopo, lo
scorso anno, sono state rilasciate 1.796 unità.
"È giusto accogliere con favore questi segnali di ripresa ma
purtroppo anche solo i livelli di raccolta pre-Covid sono ancora
lontani", sottolinea Simonetta Pupella, responsabile dell'area
tecnico sanitaria del Centro Nazionale Sangue. "Il sangue
cordonale è una risorsa preziosa che con il progredire delle
ricerche sta trovando un numero sempre maggiore di applicazioni
cliniche. Eppure sono ancora troppo poche le giovani coppie che
decidono di compiere questo gesto di grande valore
solidaristico". (ANSA).
Sangue cordonale, donazioni tornano a crescere dopo 10 anni
+8% nel 2021, ma livelli pre-pandemia sono lontani