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Abrignani, il vaiolo delle scimmie letale in immunodepressi

Per l'italiano a Cuba è possibile anche altra causa del decesso

La preparazione del vaccino per il vaiolo delle scimmie

Redazione Ansa

 Il carabiniere italiano contagiato da vaiolo delle scimmie e deceduto a Cuba potrebbe aver avuto un particolare difetto delle difese immunitarie. Oppure, a determinarne la morte, potrebbe esser stato qualche altro motivo. Perché il vaiolo delle scimmie, come finora sempre sostenuto dagli esperti, "è un virus che provoca una malattia lieve e su decine di migliaia di casi verificatisi in Europa, si contano sulla dita delle mani i casi di letalità". A ribadirlo è Sergio Abrignani, professore ordinario di Patologia Generale presso l'Università degli Studi di Milano, che spiega: "un adulto con difese immunitarie normali, o solo lievemente compromesse, non muore per il vaiolo delle scimmie".
    Mentre l'ambasciata d'Italia è in contatto con il governo cubano per la consegna delle cartelle cliniche e i risultati dell'autopsia che ha attribuito la morte di Germano Mancini a "sepsi da broncopolmonite a germe non specificato e danno multiplo di organi", sulle precise cause del decesso del Comandante dei Carabinieri di Scorzé, di soli 50 anni, restano interrogativi. In soggetto adulti, questo virus, secondo l'immunologo, "è mortale solo con gravi difetti del sistema immunitario. Quindi o è stata sbagliata l'attribuzione della causa del decesso,oppure l'uomo era già molto immunocompromesso ed è quindi morto 'con' e non 'per' vaiolo delle scimmie, ma avendo riscontrato la positività al virus, è stato attribuito a questa patologia".
    Non avendo informazioni precise, che solo il controllo dei risultati dell'autopsia puossono stabilire, prosegue Abrignani, "possiamo solo ragionare in base ai numeri, e questi ci dicono che, su quasi 27.000 casi verificatisi nel mondo fino al 31 luglio, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, i decessi sono stati 9 e tutti in persone con problemi di immunodeficienze o gravissime malattie sottostanti". Anche gli ultimi dati parlano di 43.000 casi e 12 decessi nel mondo.
    "Sebbene la maggior parte dei casi negli attuali focolai si sia presentata con sintomi di malattia lievi, il virus del vaiolo delle scimmie può causare malattie gravi in neonati, donne in gravidanza, persone immunosoppresse. Poi tutto è possibile, ma non credo si tratti di una variante 2.0".
    Non bisogna quindi allarmarsi, ma chi dovrebbe preoccuparsi sono, in particolare, le persone con deficit immunitari, le cui cause sono di tre tipi: genetica, farmacologica o infettiva. Le difese immunitarie, conclude Abrignani, "possono essere basse in modo patologico in chi ha deficit genetici presenti dalla nascita; in chi fa chemioterapia per la cura di tumori o terapie immunosoppressive per le malattie autoimmuni, e chi ha infezioni, come ad esempio l'Hiv, e non fa terapie adeguate".

   

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