(ANSA) - REGGIO EMILIA, 25 OTT - Il principio fisico che
consente il volo degli aerei a reazione, la regolamentazione dei
canali di irrigazione nelle campagne, lo studio delle malattie
del sistema circolatorio, l'aderenza in pista delle auto di
Formula 1 e tanto altro ancora deriva da un'equazione elaborata
alla fine del Settecento dallo scienziato reggiano Giovanni
Battista Venturi, che darà il nome al "venturimetro". In
occasione del bicentenario della sua morte (1746-1822) Reggio
Emilia ospita iniziative, mostre ed eventi: al Palazzo dei
Musei, in particolare, dal 29 ottobre al 29 gennaio sarà
allestita la mostra 'Effetto Venturi.
Venturi si formò nell'ambiente del Seminario-Collegio di
Reggio Emilia, dove fu allievo di Corti e Spallanzani. Ordinato
sacerdote, divenne professore di filosofia e matematica
all'Università di Reggio e quindi, passato a Modena, anche di
fisica generale e sperimentale. E' anche un letterato, discepolo
di Tiraboschi, e le sue opere preparano il passaggio dall'antica
erudizione ai moderni specialismi. Nelle 'Recherches
expérimentales' (Parigi 1797) studia il moto dei fluidi e pone
le basi del "venturimetro", nelle Memorie e lettere di Galileo
Galilei (1818-1821) e nella Storia di Scandiano (1822) fa un uso
attento e interdisciplinare delle fonti. La sua vita non fu
spesa solo in studi e insegnamento: grazie alle competenze di
ingegnere idraulico e alle qualità di oratore e diplomatico,
ricevette incarichi dal duca Ercole III d'Este e da Napoleone,
svolgendo missioni diplomatiche a Torino e in Svizzera. Morì il
10 settembre 1822, lasciando un archivio personale e un'ingente
collezione di libri e stampe che in parte, nel maggio 1921,
passarono alle raccolte della Biblioteca Municipale, oggi
Biblioteca Panizzi. (ANSA).
'Effetto Venturi', modernità di un intellettuale del '700
Mostra illustra 'effetti' equazione scienziato studioso Leonardo