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Infezioni respiratorie bambini, intensive al nord congestionate

Da ottobre 8 bambini al Gaslini intubati, in genere 1 o 2 l'anno

Redazione Ansa

 Dallo scorso mese di ottobre la Terapia Intensiva dell'ospedale pediatrico G. Gaslini di Genova ha ricoverato quest'anno ben otto bambini, che hanno richiesto intubazione e ventilazione meccanica invasiva e, in un caso, il supporto in Extracorporeal Membrane Oxygenation. Molti altri sono stati ricoverati presso i reparti di Terapia Semi-Intensiva e Medicina D'Urgenza, richiedendo ossigenoterapia ad alti flussi. Di norma, i bambini che richiedono intubazione e ventilazione meccanica per queste infezioni respiratorie sono uno o due all'anno. I casi più gravi sono stati causati dalla coinfezione di virus influenzale e virus respiratorio sinciziale. "Le terapie intensive pediatriche del nord Italia - ha detto Andrea Moscatelli, direttore del dipartimento di Emergenza e della Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica del Gaslini -iniziano a essere congestionate e, a causa di questo aumento di forme gravi, la Terapia Intensiva del Gaslini ha ricevuto in queste settimane già tre pazienti da altre regioni. In un caso, sabato 10 dicembre, viste le condizioni critiche del paziente, il trasporto verso il Gaslini è stato effettuato dall'equipe di trasporto di Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica dell'Istituto. ll bimbo di 2 anni, trasportato a Genova da un'altra regione, è stabile e sta progressivamente migliorando, ma richiede ancora ventilazione meccanica. È proprio grazie a questo lavoro di rete, a cui il Gaslini si rende sempre disponibile su tutto il territorio nazionale, che è possibile garantire una risposta immediata a bambini in condizioni critiche". 
   

A partire dallo scorso mese di ottobre - si legge nella nota del Pediatrico Gaslini - si è osservato, in Liguria come in Italia, un aumento significativo dei ricoveri per infezioni respiratorie nei bambini che, nelle ultime settimane, stanno mettendo in grave crisi i reparti di pronto soccorso pediatrici. Si tratta di infezioni da virus che circolano ogni anno, prevalentemente virus respiratorio sinciziale e virus influenzale che, tuttavia, stanno causando infezioni respiratorie più gravi rispetto agli scorsi anni. I sintomi durano più a lungo, con un anticipo della stagione epidemica. Normalmente, infatti, il picco delle infezioni respiratorie si osservava tra dicembre e febbraio, mentre quest'anno è stato registrato un anticipo da fine ottobre. Globalmente - spiega Emanuela Piccotti direttore Pronto Soccorso del Gaslini.- abbiamo registrato circa 300 accessi in Pronto Soccorso in più in un mese rispetto allo stesso mese di novembre del 2021. È quindi presumibile che i casi aumentino ancora nelle prossime settimane". Le ragioni di questo aumento dei casi, e in particolare dell'aumento di quelli gravi, sono molteplici. Sicuramente un ruolo importante è legato alla scarsa circolazione virale degli ultimi due anni, resa possibile dalle misure di isolamento e di contenimento del coronavirus. La popolazione più colpita è rappresentata da bambini tra 0 e due anni, che si confrontano per la prima volta con virus ai quali non sono stati esposti gli scorsi anni. Lo stesso vale per le mamme che non hanno sviluppato difese immunitarie e che non possono quindi passarle ai neonati attraverso latte e placenta. Per altro, la diffusione della vaccinazione antinfluenzale è ancora bassa nelle gravide e nei bambini di età superiore a 6 mesi, per i quali è indicata. La vaccinazione dei familiari è una strategia efficace per proteggere i neonati dall'influenza. "Al momento l'epidemiologia e la clinica del covid-19 nei bambini continua a non destare preoccupazione - conclude ildirettore di malattie Infettive del Gaslini Elio Castagnola -: con quadri clinici simili a quelli dei mesi precedenti, che abbiamo imparato a conoscere e trattare".

 

 

 

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