Rubriche

Natale bimbi ucraini malati tumore in associazione Peter Pan

Ma questa volta la festa a sorpresa è in onore dei volontari

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 DIC - Per questo Natale, nel salone dell'associazione Peter Pan, a Roma, i ruoli si sono invertiti.
    A fare una festa a sorpresa per i volontari sono state le famiglie ucraine con bambini e ragazzi malati di tumore, che passeranno il loro Natale da 'profughi' in Italia, mentre il loro Paese è sotto le bombe.
    Leucemie, sarcomi, glioma cerebrale, sono i più frequenti tumori che colpiscono i bambini e i ragazzi. Per molti di loro che vivevano in Ucraina l'invasione russa ha rappresentato un doppio dramma, con il bombardamento di ospedali, l'interruzione dei protocolli di cura, la difficoltà a trovare medici e farmaci salvavita. Sono stati, per questo, tra i primi ad essere evacuati e a ritrovarsi catapultati in una nuova vita, da rifugiati, lontani da casa, amici e familiari. Molti sono ora in cura all'Ospedale Bambino Gesù di Roma e hanno trovato ospitalità presso l'Associazione Peter Pan, che li accoglie con vitto, alloggio e umanità. Oggi in tutto sono 12 i piccoli pazienti ospitati insieme a uno o più familiari accompagnatori.
    "Dopo tanta angoscia - spiega Anastasia mamma di una ragazza di 14 anni con leucemia - i nostri bambini hanno trovato un posto pieno di affetto. I volontari ogni giorno creano le condizioni per farci sentire meno la nostalgia dei nostri cari e per dimenticare i rumori delle sirene e delle bombe". Per questo, a Natale, le famiglie hanno deciso di ringraziare 'a modo loro'.
    "Alle 11 nel salone di Peter Pan ci sarà una sorpresa dalle famiglie ucraine": questo il messaggio trovato dai volontari.
    "Non sapevamo altro, nessun altro indizio. Quando siamo arrivati - racconta Chiara - c'erano le foto dei bambini, regali per volontari e lo staff delle pulizie, canzoni di Natale in lingua ucraina. Un vero 'grazie' corale". È stata, conclude Roberto Mainiero, presidente di Peter Pan, "una sorpresa davvero emozionante. In una situazione per loro così difficile, lontano dalle loro città e dai loro cari, queste persone ci mostrano che bisogna andare avanti senza perdere la speranza e senza perdere la capacità di essere grati per quello che riceviamo". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it