(ANSA) - ROMA, 02 GEN - Ogni anno in Italia vengono
registrati circa 2.500 episodi di violenza nei confronti degli
operatori sanitari.
La maggior parte delle aggressioni avviene nei pronto
soccorso; seguono i reparti di degenza, gli ambulatori, i
servizi psichiatrici di diagnosi e cura, le terapie intensive,
le ambulanze del 118, le case di riposo e i penitenziari. Le
violenze avvengono più frequentemente durante i turni serali o
notturni. La categoria professionale più colpita è quella degli
ausiliari sanitari, che sono vittime di quasi la metà di tutti
gli episodi di violenza.
Gli operatori sanitari sono inoltre, tra i lavoratori del
settore pubblico, quelli col più alto tasso di assenze dal
lavoro a causa di violenze.
Questi numeri, dice il presidente nazionale del Nursing Up
Antonio De Palma, "evidenziano in modo preoccupante che, oltre
alla drammatica mancanza di sicurezza fuori e dentro le corsie
degli ospedali, e alle conseguenze psico-fisiche delle violenze
subite da parte dei nostri infermieri, la sanità italiana sta
pagando lo scotto delle ripercussioni legate alle assenze sul
luogo di lavoro degli operatori sanitari aggrediti". (ANSA).
Violenza su operatori sanitari, almeno 2.500 casi ogni anno
Casi reali potrebbero essere il doppio di quelli segnalati