(ANSA) - ROMA, 12 GEN - Il 2022 è stato un anno nero per la
raccolta di plasma. Sono stati raccolti 842.
Questi numeri, dopo la ripresa dell'anno scorso, allontanano
ulteriormente l'Italia dall'obiettivo autosufficienza. Per
soddisfare il fabbisogno di medicinali plasmaderivati come
l'albumina e le immunoglobuline, precisa il Centro Nazionale
Sangue, il nostro paese è stato costretto a rivolgersi sempre
più al mercato estero. L'Italia importa principalmente dagli
Usa, dove pure la raccolta ha segnato il passo dal 2020, e
questo ha comportato da un lato un aumento dei prezzi di questi
prodotti e dall'altro il rischio che in futuro sarà difficile
reperire farmaci utilizzati largamente anche in terapie
salvavita. "Il plasma è una risorsa fondamentale per il sistema
sanitario nazionale - spiega Vincenzo De Angelis, direttore del
CNS - eppure sono ancora in pochi a essere a conoscenza della
sua importanza. Contrariamente ai globuli rossi, l'Italia non è
autosufficiente per il plasma e questo ci espone a dei rischi.
Fortunatamente la generosità degli italiani non è mai venuta
meno, neanche nei momenti più bui della pandemia, e ci sono
intere categorie di potenziali donatori che sarebbero ideali per
il plasma, chi ha il gruppo sanguigno AB per esempio, o le
donne, per un minore impatto su riserve di ferro e sui valori di
emoglobina. Alla fine basterebbe solo uno sforzo in più da parte
di tutti gli attori del sistema". (ANSA).
Male raccolta di plasma, nel 2022 sotto livelli del lockdown
Meno 20mila kg in un anno. Italia lontana da autosufficienza