(ANSA) - CAGLIARI, 19 GEN - "Cerchiamo medici sognatori. Il
sogno si chiama Sardegna".
Sulla scelta di utilizzare il linguaggio del marketing
pubblicitario e non le linee guida della comunicazione
istituzionale si è scagliato anche il consigliere regionale di
opposizione e capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus.
"Il messaggio assomiglia a quello di qualche vecchia campagna
turistica istituzionale o di qualche resort - scrive -. Ma
ironia a parte, qualcuno dovrebbe spiegare all'assessore, e a
chi insieme a lui si occupa della sanità, che il motivo della
carenza di organico non è da ricercare nella poca voglia di
'sognare' dei medici". Per il capogruppo le cause hanno diverse
origini: "In troppi reparti non ci sono le condizioni minime per
lavorare in sicurezza sia per le strutture e gli organici, sia
in riferimento ai livelli di attività, in alcuni casi molto
lontani da quelli minimi stabiliti dal ministero".
E ancora "i medici in affitto, una scelta della Regione come
alternativa meno responsabilizzante e meglio pagata: è più
facile che i sognatori rispondano agli annunci delle coop
piuttosto che a quello di Ares", sostiene Agus. Poi la disparità
con le altre regioni d'Italia, le problematiche della rete
ospedaliera e il fatto "che nelle aziende sanitarie sarde stia
governando il caos, con la guida di strutture affidata da anni
ai 'facenti funzione' - aggiunge -. Inoltre ogni 5 anni la
sanità è oggetto di una riforma organica. Periodicamente si
smontano e rimontano ospedali e Asl e poi ci si sorprende se
manca qualche pezzo. Il 'sogno' non può essere lavorare in
queste condizioni e a queste condizioni". (ANSA).
Sardegna cerca medici "sognatori", post virale e polemiche
Opposizioni all'attacco anche sui "professionisti in affitto"