Le malattie del cuore sono la principale causa di morte in Italia, causano ogni anno il 44% di tutti i decessi e chi sopravvive a un attacco cardiaco diventa un malato cronico. Nel nostro Paese 4,4 persone ogni mille hanno un'invalidità cardiovascolare e il 23,5% della spesa farmaceutica è destinata a medicinali per il sistema cardiovascolare.
"Queste malattie - spiega Domenico Gabrielli, presidente Fondazione per il Tuo cuore dell'Anmco e direttore della Cardiologia dell'Ospedale San Camillo di Roma - sono in gran parte prevenibili, in quanto riconoscono, accanto a fattori di rischio non modificabili (età, sesso e familiarità) anche fattori modificabili, legati a comportamenti e stili di vita come fumo, alcol, scorretta alimentazione e sedentarietà, spesso a loro volta causa di diabete, obesità, ipercolesterolemia e ipertensione".
La prevenzione cardiovascolare è diventata ancora più determinante dopo la recente pandemia. "Nelle persone colpite dal Covid, il virus - prosegue Gabrielli - ha generato infiammazioni di miocardio e pericardio, cardiopatia ischemica, ictus cerebrale, malattie a carattere trombo-embolico. Ha contribuito a ritardare la diagnosi, complicando la gestione e riducendo le ospedalizzazioni. In particolare, nei soggetti colpiti dal Covid si è riscontrato un aumento del 20-25 per cento di tutte le malattie cardiovascolari". "La prevenzione va iniziata il prima possibile. Oggi- conclude Furio Colivicchi, presidente Anmco e direttore Uoc Cardiologia Ospedale San Filippo Neri di Roma - abbiamo armi molto potenti ed efficaci per risolvere alcuni problemi, garantire la sopravvivenza e una migliore qualità della vita ai pazienti".
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Malattie cuore 2/a causa morte e tra principali cause invalidità