Si sta lavorando alla definizione di un Programma Nazionale di Promozione dell'attività fisica che comprende anche la definizione delle modalità di prescrizione dell'esercizio fisico e di erogazione sul territorio nazionale. Lo annuncia il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto al ministero alla presentazione della giornata mondiale dell'obesita' precisando che lo strumento potrebbe essere quello dei Lea per renderlo una prestazioni "esigibile".
In conformità alle ultime Linee di indirizzo sull'attività fisica adottate con Accordo Stato-Regioni il 3 novembre 2021, stiamo lavorando alla definizione di un Programma Nazionale di Promozione dell'attività fisica che comprende anche la definizione delle modalità di prescrizione dell'esercizio fisico e di erogazione sul territorio nazionale, tenendo anche conto delle previsioni di definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza che include la promozione dell'attività fisica quale 'prestazione' esigibile". "Ci troviamo di fronte ad una sfida importante, da affrontare insieme -spiega il ministro - e la chiave di volta è la prevenzione incoraggiando l'adozione di stili di vita salutari a partire da una corretta e sana alimentazione e dal contrasto alla sedentarietà". "Il Ministero della Salute - aggiunge - è impegnato in strategie nazionali, con un ruolo attivo delle Regioni, in coerenza con gli obiettivi del Programma "Guadagnare salute" e del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025. Il Piano nazionale della Prevenzione prevede, quale strategia per ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie croniche non trasmissibili, la promozione di corretti stili di vita nella popolazione e nei soggetti a rischio e identifica il contrasto all'obesità e sovrappeso, la riduzione dell'inattività fisica e della sedentarietà, l'aumento del consumo di frutta e verdura, la riduzione del consumo eccessivo di sale e la promozione dell'utilizzo del sale iodato come 'Linee strategiche di intervento' che tutte le Regioni devono perseguire nei Piani Regionali della Prevenzione. Strategie in cui è importante anche il supporto dei medici di famiglia e dei pediatri per contribuire a promuovere l'adozione di stili di vita sani da parte di bambini, adulti e anziani. Anche l'alfabetizzazione sanitaria dev'essere intesa come un'importante dimensione educativa nelle scuole e il suo rafforzamento contribuisce alla promozione generale della salute"