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Al via il nuovo bando da 310 milioni per la ricerca biomedica

Nell'ambito del Pnrr l'inizo della procedura è per il 27 aprile

Redazione Ansa

Al via il 27 aprile prossimo il secondo bando, del valore di oltre 310 milioni di euro, per potenziare il sistema della ricerca biomedica in Italia, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e grazie al finanziamento del programma NextgenerationEu dell'Unione europea. Si tratta di un secondo bando, emanato dal ministero della Salute - si legge sul sito del ministero - per finanziare proposte progettuali di ricerca legate all'investimento '2.1-Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del Ssn".

Per raggiungere milestone e target del Pnrr, ottimizzando tempi e ricadute sul Servizio Sanitario Nazionale, sono stati, infatti, previsti due bandi per la ricerca biomedica. Il primo si è già concluso il 28 ottobre 2022 con la pubblicazione della graduatoria definitiva. In particolare per questa seconda tranche, informa il ministero, i fondi sono stati ripartiti così: 50 milioni di euro per i tumori rari; oltre 3 milioni di euro (derivati dalla quota di finanziamento non assegnato con il precedente avviso) per le malattie rare; oltre 30 milioni di euro per le malattie croniche non trasmissibili, ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali (derivati dalla quota di finanziamento non assegnato con il precedente avviso) per progetti di ricerca su fattori di rischio e prevenzione o eziopatogenesi e meccanismi di malattia; e oltre 160 milioni di euro per progetti di ricerca su innovazione in ambito diagnostico e terapeutico; oltre 65 milioni di euro per progetti che mirano a colmare il gap tra ricerca e industria.

i progetti sono di durata biennale e possono essere presentati da Regioni e Province Autonome; Iss; Inail; Assicurazione Infortuni sul Lavoro; Agenas; Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici e privati; Istituti zooprofilattici sperimentali; Aziende Ospedaliere; Aziende Sanitarie Locali; Aziende Ospedaliere Universitarie; altri Enti del Ssn per il tramite delle proprie Regioni, con esclusione di strutture private accreditate con il Ssn; Università; Enti di ricerca pubblici; soggetti privati No Profit.

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