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Tamponi per Covid nei Pronto soccorso, decidono gli ospedali

Schillaci firma l'ordinanza, le mascherine solo nei reparti a rischio

Foto di archivio

Redazione Ansa

La decisione sull'esecuzione del tampone diagnostico per l'infezione da SARS-CoV2 per l'accesso ai Pronto soccorso "è rimessa alla discrezione delle Direzioni sanitarie e delle autorità regionali". Lo prevede l'ordinanza firmata dal ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha anche prorogato l'utilizzo della mascherine soltanto nelle Rsa e nei reparti ospedalieri con pazienti fragili. 

L'ordinanza prevede la proroga dell'obbligo di indossare la mascherina per i lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie all'interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse. L'obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti. Negli altri reparti delle strutture sanitarie e nelle sale di attesa, la decisione sull'utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni sanitarie, che possono disporne l'uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria. Non sono previste analoghe misure per quanto riguarda gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza. Non hanno l'obbligo di indossare la mascherina i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo. L'ordinanza è in vigore dall'1 maggio 2023 al 31 dicembre 2023.

L'ordinanza prevede anche che saranno i singoli medici di famiglia e pediatri a decidere in merito all'obbligo di continuare ad indossare le mascherine nei propri studi. "Per quanto riguarda gli ambulatori medici - si legge nel provvedimento - la decisione sull'utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta". La precedente ordinanza che prevedeva l'obbligo di mascherina negli ospedali e Rsa è in scadenza il 30 aprile.
   

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