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Crioconservare il tessuto adiposo per facilitare gli interventi

Per il trapianto di grasso, molto utilizzato nella ricostruzione post mastectomia

Crioconservare il tessuto adiposo per facilitare gli interventi

Redazione Ansa

Brevettata una metodologia di crioconservazione del tessuto adiposo: grazie alla partnership pubblico-privato tra Lipobank, società di ricerca e sviluppo nell'ambito della scienza criogenica tissutale, e Banca della cute RER (Regione Emilia-Romagna) è oggi possibile crioconservare il proprio tessuto adiposo garantendone la massima vitalità e qualità, in totale sicurezza e tracciabilità. E' una nuova frontiera che renderà molto più semplice la vita delle pazienti che dovranno sottoporsi a questo tipo di trattamento avendo di fatto azzerato l'unico grande tallone d'Achille della procedura, ovvero la necessità di effettuare più interventi di prelievo del grasso per la deperibilità delle cellule.
La crioconservazione del grasso faciliterà infatti gli interventi di trapianto del grasso (lipofilling) molto utilizzati in chirurgia ricostruttiva sia plastica che ortopedica che vascolare (ma trova applicazioni anche in quella estetica). Ma il campo in cui il lipofilling trova le maggiori indicazioni è la ricostruzione mammaria post mastectomia.

Due i centri che hanno già cominciato ad impiegare la metodica sulle prime pazienti e sono la Chirurgia Plastica dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Roma diretta da Roy de Vita e la Clinica San Francesco di Verona sotto la guida di Gino Rigotti, già Ordinario di Chirurgia Plastica dell'Università di Verona. La presentazione del progetto avverrà il 15 giugno nell'ambito del congresso internazionale di chirurgia mammaria 'Rome Dubai Breast Symposium'.

Tecnicamente l'intervento di lipofilling si divide in due fasi: prelievo e trasferimento. La prima è la più invasiva ed è quella che necessita dell'anestesia profonda e di conseguenza del ricovero. La seconda, molto più agevole, è molto poco invasiva e potrebbe essere eseguita (se fosse una procedura autonoma slegata dalla prima fase) in regime ambulatoriale solo con un'anestesia locale. Ed è qui che entra in gioco la crioconservazione, che permette di effettuare un solo intervento chirurgico nel quale si preleva una abbondante quantità di tessuto che viene al termine dell'intervento diviso in singole sacche e quindi congelato. Quando saranno necessarie le successive infiltrazioni si provvederà di volta in volta a scongelare la quantità di grasso che occorre e a reinfiltrarla con una procedura come detto poco invasiva che si potrà effettuare in regime ambulatoriale con la sola anestesia locale.
   

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