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Oms, 'solo 4 Paesi hanno adottato tutte le misure anti tabacco'

In 15 anni nel mondo il tasso di fumatori è sceso dal 23% al 17%

Oms, 'solo 4 Paesi hanno adottato tutte le misure anti tabacco'

Redazione Ansa

Negli ultimi 15 anni, nel mondo, sono stati compiuti progressi nella lotta contro il tabacco e il tasso di fumatori è sceso dal 22,8% nel 2007 al 17% nel 2021. Ma solo quattro paesi, ovvero Brasile, Turchia, Mauritius e Paesi Bassi, hanno adottato tutte le misure anti-tabacco raccomandate dall'Organizzazione mondiale della sanità. Lo indica un nuovo rapporto dell'Oms che sottolinea come ben 5,6 miliardi di persone, ovvero il 71% della popolazione mondiale, sono ora protette da almeno una misura di controllo del fumo, 5 volte di più rispetto al 2007.

"Lentamente ma inesorabilmente, sempre più persone sono protette dagli effetti dannosi del tabacco", afferma in una nota il direttore dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. L'Oms ha istituito il programma MPower nel 2008 per aiutare i paesi a ridurre la domanda di tabacco incentrato su alcuni punti cardine: proteggere la popolazione dal fumo di tabacco, aumentare le tasse, monitorare il consumo, offrire aiuto a chi vuole smettere, mettere in guardia dei pericoli e far rispettare il divieto di pubblicità del tabacco.

Ogni anno, circa 8,7 milioni di persone muoiono in tutto il mondo per malattie legate al tabacco, di cui 1,3 milioni sono vittime del fumo passivo. Quasi il 40% dei paesi ora prevede luoghi pubblici chiusi completamente privi di fumo e 25 paesi hanno reso illegale fumare in un'auto che trasporta bambini. Senza le misure adottate dai paesi, oggi nel mondo ci sarebbero 300 milioni di fumatori in più.

Tuttavia, 2,3 miliardi di persone in 44 paesi non sono ancora protette da nessuna delle misure raccomandate dall'Oms e 53 Stati non hanno ancora imposto un divieto totale di fumo nelle strutture sanitarie. "Anche se i tassi di fumo sono diminuiti -afferma Michael R. Bloomberg, ambasciatore globale dell'Oms per le malattie non trasmissibili - il tabacco è ancora la principale causa di morte prevenibile nel mondo, in gran parte a causa delle incessanti campagne di marketing dell'industria. Aiutando più paesi ad attuare politiche intelligenti saremo in grado di salvare milioni di vite in più".
   

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