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Da test a centri ad hoc, 7 azioni per curare il tumore all'ovaio

Un Manifesto per 'Cambiare Rotta'

Redazione Ansa

(v. "Tumore all'ovaio 7 volte su 10. .." delle 16.01) (ANSA) - ROMA, 14 SET - Aumentare l'informazione per promuovere scelte di cura più consapevoli, sostenere la ricerca per la diagnosi precoce, aprire ai test genomici per rendere possibili le cure personalizzate: sono alcune delle 7 azioni contenute nel Manifesto Acto 2.0 per migliorare la presa in carico delle donne con tumore ovarico, presentato al ministero della Salute in vista della Giornata mondiale dei Tumori Ginecologici, che cade il 20 settembre.
    Solo il 27% delle pazienti, secondo un'indagine di Acto (Alleanza contro il Tumore Ovarico) Italia, dichiara di aver scelto il proprio centro in base alla specializzazione nel carcinoma ovarico. "Questo è un aspetto centrale soprattutto quando parliamo del trattamento chirurgico, che oggi - afferma Giovanni Scambia, direttore Uoc Ginecologia Oncologica Policlinico Gemelli Iccs di Roma - rappresenta la terapia d'elezione in tutte le fasi della malattia".
    "È necessario e urgente promuovere un nuovo cambio di rotta nella gestione del tumore ovarico - afferma Nicoletta Cerana, presidente Acto Italia - anche partendo dal presupposto che si vive di più anche con il tumore ovarico, di conseguenza è diventato necessario prendersi cura della persona, oltre che curare la malattia".
    Il percorso-viaggio nella malattia, dalla diagnosi alla cura, può essere difficile e doloroso, come sa bene l'attrice Nancy Brilli, intervenuta nella veste di madrina alla presentazione del libro bianco, sostenuto da Roche e Gsk. "Ho sempre sofferto di endometriosi, poi - racconta - mi è stato diagnosticato il tumore ovarico. Ho aderito con piacere al progetto per contribuire a dare voce alle istanze delle donne con questa neoplasia, alle loro storie e a quello che significano".
    "Quello che cerchiamo di fare con il nostro movimento, che raggruppa 45 associazioni, - conclude Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna e coordinatrice del gruppo 'La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere' - è far sì che i servizi viaggino alla stessa velocità con cui corre la scienza, per migliorare la vita di chi deve lottare contro il cancro". (ANSA).
   

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