Le gambe che si gonfiano sono un problema molto comune eppure trascurato, per il quale oggi esiste una tecnica non invasiva. In Italia 1 donna su 10 è colpita da lipolinfedema, un progressivo e doloroso aumento volumetrico della coscia e della gamba, e particolari vibrazioni inviate proprio ai tessuti delle gambe attraverso microsfere ruotanti di silicone contrastano efficacemente il problema.
"Il lipolinfedema è una malattia molto diffusa e in Italia interessa fino al 10% delle donne d'ogni fascia d'età - rileva il professor Pier Antonio Bacci, docente di Patologie Estetiche nel Master dell'Università di Siena e del Consorzio Humanitas di Roma -. Si manifesta prima come cellulite a cui si associa spesso un linfedema, un ristagno di linfa nei tessuti cutanei.
Si arriva così al lipolinfedema, con un progressivo e doloroso aumento volumetrico della coscia e della gamba, fino ad un accumulo sproporzionato del tessuto adiposo negli arti inferiori, chiamato lipoedema. Spesso il grasso non si limita alle gambe ma colpisce anche l'addome o e le braccia. È una patologia che viene sottovalutata e spesso confusa con la semplice cellulite o con il, più o meno grave, sovrappeso. In realtà fa diventare le gambe così gonfie e pesanti da rendere molto difficoltose anche le più semplici attività quotidiane. Va contrastata attraverso diagnosi quanto più precoci e successivi trattamenti preventivi. La microvibrazione compressiva è una metodica non invasiva che aiuta a raggiungere perfettamente questi obiettivi, soprattutto se associata a giusti stili di vita".
Contro le gambe gonfie funziona una nuova tecnica non invasiva
Problema comune ma trascurato, si utilizzano particolari vibrazioni