Nei prossimi 25 anni le persone affette da demenze nel mondo potrebbero passare da 55 milioni a 139 milioni; i costi legati alla malattia fare un balzo dagli 1,3 mila miliardi di dollari del 2019 a oltre 2,8 del 2030. Sono alcuni dei dati del World Alzheimer Report 2023 realizzato da Alzheimer's Disease International e pubblicato in occasione della Giornata mondiale dedicata alla malattia, che si celebra oggi.
Il trend delle demenze sembra inarrestabile: "L'Oms stima che, nel 2020, 1 miliardo di persone aveva più di 60 anni e che questa categoria raddoppierà fino a 2,1 miliardi entro il 2050, due terzi dei quali vivrà in Paesi a basso e medio reddito. Il numero di persone con più di 80 anni è atteso che triplichi durante lo stesso periodo arrivando a 426 mila persone", si legge nel rapporto. Per questo, "è essenziale agire adesso per assicurare che queste persone possano vivere più sane possibile per un tempo più lungo possibile".
Si inserisce in questo contesto lo slogan di quest'anno della giornata mondiale dell'Alzheimer: "Non è mai troppo presto, non è mai troppo tardi". Nel rapporto viene declinato ponendo l'attenzione alla riduzione del rischio, sulla base di ricerche recenti che stimano che fino 40% dei casi di demenza potrebbe essere prevenute o ritardate affrontando 12 fattori di rischio.
"Ritardare l'insorgenza della demenza o rallentarne la progressione dopo la diagnosi sono obiettivi essenziali quando si tratta di gestire il peso della malattia a livello sociale e individuale, per non parlare del valore incommensurabile di qualche anno in più di vita in buona salute per le persone e i loro cari", afferma il documento.
Alzheimer, 139 milioni affetti da demenze entro il 2050
Costi globali potrebbero sfiorare i 3 mila miliardi l'anno