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Covid: in E-R le prime 60mila dosi di vaccino aggiornate

Priorità ai residenti nelle Rsa e a operatori socio-sanitari

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 03 OTT - Priorità agli ospiti delle Rsa e agli operatori sanitari e socio-sanitari, poi - dal 16 ottobre - vaccinazioni al via per tutto il resto della popolazione, anche insieme all'antinfluenzale. Con questo criterio sarà distribuito in Emilia-Romagna il vaccino anti-Covid. In regione sono arrivate le prime 60.480 dosi Pfizer aggiornate per le nuove varianti del coronavirus. La campagna vaccinale, sottolinea l'assessore alla Salute Raffaele Donini, "non si è mai fermata" ma ora si è pronti a "rafforzarla con le nuove disponibilità".
    Le 60mila dosi sono il primo pacchetto di vaccini aggiornati delle quasi 650mila dosi previste dal ministero per la regione.
    Si tratta della nuova formulazione di vaccino Comirnaty (Pfizer) Omicron XBB.1.5 a mRNA approvata da Ema e Aifa e destinata, con concentrazioni diverse, sia agli adulti (dai 12 anni in su) sia ai bambini (dai 6 mesi agli 11 anni).
    A partire dal 16 ottobre sarà possibile vaccinarsi attraverso i consueti canali: medici di medicina generale, pediatrie di comunità, farmacie convenzionate che aderiscono alla campagna vaccinale e nelle varie sedi individuate sul territorio in tutte le province (ad esempio Case della Comunità, ospedali, poliambulatori) consultabili sui siti internet delle singole Ausl. È stato infatti siglato, e approvato dalla Giunta regionale, un nuovo accordo Regione-Medici di medicina generale per la campagna vaccinale autunnale anti Covid, dopo le intese che hanno assicurato il loro pieno coinvolgimento durante il periodo pandemico. La vaccinazione sarà preferibilmente somministrata in contemporanea con quella antinfluenzale. In questi giorni si potrà iniziare a vaccinare la popolazione più fragile o a rischio.
    Il richiamo con il vaccino aggiornato di Pfizer, di norma, ha una valenza di 12 mesi. È raccomandato a distanza di 6 mesi dall'ultima dose di vaccino anti-Covid ricevuta o dall'ultima infezione (data del test diagnostico positivo), a prescindere dal numero di eventi pregressi (dosi ricevute o diagnosi di infezione). (ANSA).
   

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