- MATERA - Il ricorso a vaccini immuno-contraccettivi, per ora in fase di sperimentazione, che possono interferire con la fertilità degli animali: è una delle opportunità per contribuire a contenere l'espansione dei cinghiali che creano allarmismi e danni anche nelle città.
L'indicazione è emersa oggi, a Matera, nel corso della prima giornata della conferenza programmatica promossa dall'Ordine provinciale dei Medici Veterinari con l'obiettivo finale di redigere un Progetto pilota di contenimento, controllo e conservazione del cinghiale nel Parco della Murgia materana. Il trattamento avrebbe l'effetto di bloccare il ciclo riproduttivo per 4 e 6 anni. Studi in tal senso sono stati compiuti dalla dottoressa Giovanna Massei, dell'Università di York nel Regno Unito, ospite della due giorni materana, e che ha trovato in Italia, nel Lazio e in Campania, le prime sperimentazioni.
''Il coinvolgimento di esperti e responsabili di istituzioni, ricercatori, università e di associazioni del settore primario - ha spiegato il presidente dell'Ordine dei medici veterinari della provincia di Matera, Filomena Montemurro - consentirà di raccogliere utili elementi per una proposta organica di interventi, che contribuisca a contrastare e a risolvere efficacemente il problema''. Gli interventi, con costi e risultati diversi, sono oggi limitati ad abbattimenti, con personale addetto o coadiuvanti al controllo, trappole e rimozione e nell'ambito della caccia sportiva, in attesa si valutino gi effetti del controllo di fertilità.