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Influenza, raggiunto il picco delle vaccinazioni dai medici di famiglia

Tre quarti dell'obiettivo, ma c'è ancora del tempo

Influenza, attesi 5 milioni di casi e 10 milioni per virus simili

Redazione Ansa

Ferve l'attività di somministrazione del vaccino antinfluenzale negli studi dei medici di famiglia per fragili, anziani, categorie a rischio, per le quali l'immunizzazione è fortemente raccomandata. Il picco delle somministrazioni in queste fasce di popolazione si può dire raggiunto, secondo Claudio Cricelli, presidente Simg, Società italiana di medicina generale e delle cure primarie. L'influenza come somministrazioni "è a buon punto, direi a tre quarti dell'obiettivo da raggiungere -specifica infatti Cricelli - E coloro la fanno tradizionalmente, quindi gli ultra sessantenni, le persone con patologie, i grandi anziani, le persone vulnerabili, hanno già fatto il vaccino. E ormai ci sono tutti gli appuntamenti pieni fino ai primi di dicembre. Il grosso della vaccinazione viene effettuata fino ai primi di dicembre, quindi al massimo fra una decina di giorni noi avremo fatto la maggior parte dei vaccini".
    I medici propongono ai fragili il vaccino Covid assieme a quello per l'influenza con "una buona adesione".
    "C'è ormai una tradizione - aggiunge - per cui anche se non riusciamo a raggiungere gli obiettivi ideali che sono quelli di avere 12-13 milioni di vaccini, una larga parte della popolazione che ne ha diritto viene vaccinata ed è abituata a fare il vaccino. Soprattutto gli anziani sono ben abituati a questo. Ne stiamo vaccinando tantissimi. In moltissime Regioni, poi, poiché coloro che devono vaccinarsi appartengono grossomodo alla stessa categoria, quindi sopra i 65 anni, persone con patologie,a rischio, viene effettuata la doppia vaccinazione nella stessa seduta. Questa ormai è una procedura consolidata".
    Chi non si è ancora vaccinato è invitato dai medici di famiglia a farlo, meglio se in tempi stretti.
    "La protezione contro l'influenza - conclude Cricelli - avviene dopo 10-15 giorni dalla somministrazione del vaccino. Quindi prima ci si vaccina, meglio è. Chi si vaccina in questo momento sarà protetto ai primi di dicembre, quindi il consiglio è anticipare la vaccinazione e non aspettare l'ultimo momento.
    Ma comunque, anche se ci si ricorda tardi, vale la pena di farla lo stesso. I vaccini ci sono, ce ne sono in quantità sufficienti a coprire tutto il fabbisogno e la richiesta".
 

Medici di famiglia, cresce influenza e Covid poco tracciato

Tanti casi di raffreddamento, così come molti malanni da virus para influenzali. È quello che i medici famiglia stanno osservando in questi giorni nei loro studi. L'influenza vera e propria, per la quale c'è un ritardo nella consegna dei dati che porta ad avere una visione parziale dell'andamento, non è entrata ancora nella fase epidemica vera e propria, ma i casi salgono e potrebbe diventare prevalente già fra un paio di settimane. È questo il quadro tracciato dalla Simg, Società italiana di medicina generale e delle cure primarie. "Per il Covid la situazione è invece diversa - spiega all'Ansa il presidente Simg, Claudio Cricelli-. Il Covid è difficile da tracciare perché, i dati veri, quelli relativi alle persone che hanno la malattia, sono difficili da ottenere. La maggior parte non si sottopongono ad un tampone diagnostico, complice anche il fatto che spesso i sintomi sono abbastanza blandi, abbastanza leggeri.
Vediamo però come vi sia un aumento, e questo ce lo aspettavamo, perché come tutte le malattie respiratorie, quando si arriva nella stagione invernale e quando soprattutto si sta di più in ambienti chiusi la trasmissione è più facile". 
   

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