L'Italia è fanalino di coda in materia di fondi dedicati alla salute mentale: mentre i disturbi mentali rappresentano il 16% del carico globale di malattie nella fascia 10-19 anni, con ansia e depressione che sono il 40% di tutte le diagnosi, la spesa per la salute psichiatrica nel nostro paese non supera il 3%. È la denuncia della Fondazione Onda, al convegno "Dall'età evolutiva all'età adulta: transizione e tutela della salute mentale percorsi interdisciplinari e presa in carico" realizzato da Fondazione Onda e Sinpf - Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, con Regione Lombardia e il contributo non condizionante di Otsuka Italia.
Numerosi studi evidenziano che il 78% dei bambini che ricevono una diagnosi di disturbo mentale, come l'ansia, è a rischio di sviluppare disturbi più gravi nelle fasi di vita successive. Gli adolescenti con un disturbo mentale diagnosticato hanno un rischio sei volte superiore di disturbi da adulti. Il suicidio è la seconda causa di morte tra giovani di 10-25 anni. "La pandemia ha notevolmente aumentato i casi di disagio nei giovani, con aumento di ansia, depressione, disturbi del sonno, panico", dicono Claudio Mencacci e Matteo Balestrieri, Co-Presidenti Sinpf.
Nonostante ciò, al compimento dei 18 anni si perde il diritto a usufruire delle prestazioni nell'ambito della neuropsichiatria infantile, tra cui anche la frequentazione dei centri diurni per adolescenti, rendendo dunque la transizione tra i vari servizi di cura complessa e critica. E poi alla fine del percorso scolastico, si perdono anche le figure di supporto e sostegno all'interno della scuola. "Sono infatti oltre il 40% i ragazzi bisognosi che si perdono in questa fase di transizione con conseguenze spesso disastrose, fra le quali l'abuso di sostanze psicoattive a scopo di auto cura, l'abbandono scolastico e la marginalizzazione", spiega Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda.
"È prioritario oggi, ripensare all'organizzazione dei servizi, soprattutto per quanto riguarda l'età della transizione, 14-24 anni, che appare essere la più scoperta in termini di presa in carico e continuità dei percorsi di cura, nonostante sia quella in cui esordiscono la maggior parte dei disturbi psichici. Appare inderogabile la creazione di servizi dedicati", conclude Emi Bondi, Presidente Sip, Società Italiana di Psichiatria. (ANSA).