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La dengue dalle zanzare all'uomo, 390milioni casi l'anno

Nessuna cura specifica ma ora c'è il vaccino. Rari i casi letali

La larva della zanzara responsabile della trasmissione della dengue

Redazione Ansa

Di origine virale, la dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l'uomo è il principale ospite del virus. Provoca febbre alta e in alcuni casi emorragie anche gravi che in rari casi possono essere anche fatali. Ma da settembre scorso in Italia c'è la possibilità di utilizzare un vaccino dopo l'approvazione da parte dell'Aifa della prima immunizzazione di questo tipo. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.

 

Negli ultimi decenni, la diffusione della dengue è aumentata in molte regioni tropicali. Ogni anno in tutto il mondo vengono riportati circa 390 milioni di casi di infezione, con un'incidenza che è aumentata di 30 volte negli ultimi 50 anni. "Nei paesi dell'emisfero nord, in particolare in Europa, costituisce un pericolo in un'ottica di salute globale, dato che si manifesta soprattutto come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all'aumentata frequenza di spostamenti di merci e di persone", spiega l'Iss. Nei confronti della malattia che ha causato un forte allerta in Sud America ora anche l'Italia ha alzato il livello dei controlli. A spiegare quali sono i sintomi e il trattamento è il sito dell'Istituto Superiore di Sanità. Nell'emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus. La dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. Sintomi e diagnosi - Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell'arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall'insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.

 

La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue. La dengue ha un tasso di mortalità molto basso, circa l'1% dei casi che però sale al 40% quando la malattia si complica nella forma emorragica. In circa il 75% dei casi la malattia è asintomatica e passa inosservata. Prevenzione e trattamento - La prevenzione più efficace contro la dengue consiste nell'evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Consigliato l'uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata. Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane con riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane. La malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi, in casi rari risultare fatali. 

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