Nell'Aula della Camera passano all'unanimità le 6 mozioni presentate sulla sindrome fibromialgica. In tutti i dispositivi si impegna il Governo a riconoscere questa sindrome come cronica e invalidante.
Con la mozione presentata dal centrodestra, primo firmatario Francesco Ciancitto (FDI), che è l'unica ad essere passata senza alcuna modifica insieme a quella firmata da Maria Elena Boschi (IV), si impegna il Governo a riconoscere la fibromialgia come malattia cronica e invalidante inserendo la sindrome nell'elenco dei Lea; ad aggiornare i protocolli terapeutici esistenti e a definire un 'Percorso diagnostico terapeutico assistenziale' (Pdta) per l'individuazione di competenze, procedure diagnostiche e terapeutiche uniformi affinché si possa arrivare ad una diagnosi tempestiva. Tra gli altri impegni, ci sono anche quelli di prevedere l'erogazione dei farmaci attraverso il canale della distribuzione diretta; di istituire presso il ministero della Salute il 'Registro Nazionale della sindrome fibromialgica' per la raccolta di dati e il monitoraggio della patologia; di promuovere una specifica formazione e l'aggiornamento di tutti i professionisti coinvolti nel percorso di assistenza ai pazienti. Si punta a promuovere anche, in collaborazione con le Regioni e con le associazoni più rappresentative, periodiche campagne di informazione e sensibilizzazione sulle problematiche della sindrome fibromialgica. Sono state approvate anche le altre 4 mozioni presentate dalle opposizioni: Avs, Pd, Iv, Azione e M5S, che prevedevano più o meno le stesse cose, ma da quasi tutte è stata espunta, cioè bocciata dalla maggioranza, la parte del dispositivo con la quale si chiedeva l'impegno del governo a favorire o a mantenere lo smart working per le persone affette dalla patologia. Un impegno non richiesto invece nell'atto di indirizzo politico del centrodestra.
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